martedì 19 Marzo 2024
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    La financial literacy alla prova dei fatti (di Roberto Fini)

    Proviamo a mettere in fila in stretto ordine cronologico quel che è successo nel mondo negli ultimi anni: il primo decennio del nuovo secolo si era chiuso con le devastanti conseguenze di una crisi finanziaria di drammatico portata; pochi anni dopo la pandemia di COVID 19 si abbatte come un macigno sull’economia mondiale; forse pensavano che di peggio non potesse capitare, invece a pandemia ancora presente (in Italia come altrove), ecco arrivare l’invasione russa dell’Ucraina.

    Almeno per quanto riguarda la pandemia e quanto sta accadendo in Ucraina, si tratta di classici shock esogeni: eventi esterni rispetto al tessuto economico, ma che provocano conseguenze rilevanti su quest’ultimo. Probabilmente le conseguenze del COVID e della guerra si faranno sentire nel lungo periodo, come sempre accade in simili casi; per ora simo in grado di censirne le conseguenze immediate. E non c’è da stare allegri: molti shock esogeni hanno la pessima abitudine di nascondere le conseguenze di lungo periodo e di dare l’impressione tutto si limiti a dover affrontare il “qui ed ora”.

    Quelli citati sono eventi che dovrebbero indurre a qualche riflessione ulteriore. In parte è stato fatto, ma in modo ancora a nostro avviso insufficiente. Gli effetti di crisi economica, COVID e guerra, ci costringono a porre attenzione sul nodo della educazione finanziaria degli individui e su quanto la sua mancanza possa aver determinato i sostenuti livelli di indebitamento accumulati dalle famiglie, rendendo il futuro di parte dell’umanità più incerto, e dunque aumentando attraverso una micidiale spirale di causa-effetto, i problemi che ciascun attore economico è chiamato ad affrontare.

    Inoltre, l’adeguamento dei sistemi assistenziali pubblici e privati sotto la spinta della mutazione dei sistemi demografici, ha aumentato la preoccupazione che le decisioni finanziare avvengano in modo informato e non distorto: in effetti, in molti sondaggi emerge che la maggioranza degli attori economici non si rende conto dei nuovi rischi che deve affrontare e, anche quanto ne sia al corrente, non possiede conoscenze e abilità adeguate a gestire i rischi in modo adeguato.

    Nel caso, poi, che gli individui risolvano la loro mancanza di informazioni ricorrendo ai sevizi di intermediari e di consulenti finanziari, devono comprendere quanto viene loro proposto e decidere se acquistare o meno essendo consapevoli delle conseguenze dalle loro scelte. Inoltre, il numero la tipologia di prodotti e servizi di consulenza, proposti dai diversi operatori, è andato crescendo nel tempo e questo ovviamente fa aumentare la necessità di alzare la soglia di attenzione riguardo alla qualità dei prodotti stessi (nonché sulla correttezza di chi li propone).

    Da tutto questo deriva che le decisioni di natura finanziaria debbano essere prese in modo consapevole e con un grado elevato di cultura finanziaria. La financial literacy è pertanto riconosciuta come un elemento rilevante per la stabilità del sistema finanziario e per una crescita ordinata dell’economa. I dati empirici a disposizione di economisti e decisori politici mostrano che sia nelle economie avanzate che in quelle che in quelle emergenti, gli adulti che hanno un’educazione finanziaria sono in genere più inclini a risparmiare per la propria pensione rispetto a coloro che sono caratterizzati da una financial literacy più bassa. Ancora: una financial literacy più alta è in condizione di gestire meglio il proprio denaro, di scegliere meglio il proprio portafoglio di attività finanziare e di scegliere fondi di investimento che comportano spese inferiori.

    In linea generale un maggiore livello di cultura finanziaria corrisponde non solo la capacità di costruire il proprio patrimonio, ma anche una migliore gestione del debito: le persone che dispongono di una maggiore financial literacy sanno scegliere mutui più convenienti ed evitare il pagamento di interessi ed oneri eccessivi. Inoltre, chi possiede maggiori conoscenze in ambito finanziario ha più probabilità di accumulare ricchezza: l’educazione finanziaria è in grado, dunque, di modificare il comportamento delle persone.

    A parte i vantaggi per i singoli, la literacy finanziaria è importante ai fini della stabilità economica e finanziaria a livello macro: i consumatori finanziariamente alfabetizzati sono in grado di prendere decisioni più informate e richiedere più qualità nei servizi; sono inoltre meno propensi a reagire in modo irrazionale alle condizioni del mercato e a adottare misure atte a gestire i rischi. Tutti fattori, questi, che favoriscono una maggior efficienza del settore dei servizi finanziari e requisiti normativi e di sorveglianza meno onerosi.

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