giovedì 23 Marzo 2023
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    Crescono i giovani economisti, crescono gli iscritti negli ITE e nei LES

    Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato sul proprio sito i primi dati sulle iscrizioni online alle classi prime delle Scuole secondarie di II grado per l’anno scolastico 2023/2024 . Le iscrizioni per Indirizzo di studio sono a: https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/Allegato_1_Dati_Iscrizioni_online_as2023-24.pdf/40bc5fdd-619f-150f-d38d-99ad08236dde?version=1.0&t=1675101792321 Le iscrizioni per regione sono invece a:  https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/Allegato_2_Iscrizioni_online_Regioni_AS2023-24.pdf/130c2cc6-81dc-f0b5-fc69-9345693b29be?version=1.0&t=1675101830219 . Gli iscritti ai Licei aumentano dello 0,5% arrivando alla ragguardevole percentuale del 57,1%, quelli agli Istituti Tecnici crescono dello 0,2% e raccolgono il 30,9% degli studenti, infine diminuiscono dello 0,6% gli iscritti agli Istituti Professionali che sono in tutto il 12,1%. Limitandoci ad analizzare la scelta delle famiglie e dei giovani italiani di compiere studi di carattere economico, sia teorici (Liceo Economico Sociale), che tecnici (Istituti Tecnici Economici) essi registrano il buon aumento dell’1.7%. Gli ITE crescono infatti dell’1,2% arrivando all’11,5%e il LES dello 0,5% giungendo al 3,9% del totale degli iscritti. Per chi come l’Associazione Europea per l’Educazione Economica AEEE Italia ha la missione della crescita e del miglioramento dell’educazione economica nelle scuole e nella formazione si tratta indubbiamente di un buon segnale, uno sprone al proprio lavoro. Qualche considerazione in più merita la distribuzione territoriale dei dati degli iscritti.  Le regioni con un maggior numero di iscritti ai LES sono nell’ordine Liguria, Lombardia, Piemonte, Molise, Veneto, Abruzzo, Toscana. Sommando assieme gli iscritti ai corsi economici liceali e a quelli tecnici stravince invece il triangolo della industrializzazione e dell’innovazione costituito da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, dove gli iscritti a corsi economici superano o sfiorano il 20% degli studenti, mentre al contrario in molte regioni del Sud, Isole e Centro Italia la percentuale degli studenti “economisti” supera di poco il 10%.

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