Convertito dalle Camere lo scorso 17 febbraio con la legge n.15/2017 il decreto-legge sulla tutela del risparmio. Un’interessante modifica dell’Art. 24 bis ha per la prima volta in Italia introdotto nel nostro Paese delle Disposizioni generali concernenti l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale.
Il testo di legge prevede l’adozione di una “Strategia nazionale per l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale”, il coordinamento dei soggetti pubblici e privati attivi nel campo nel mondo della scuola e non solo, lo scambio di informazioni tra di essi con lo scopo di creare sinergie tra queste iniziative educative e il sistema nazionale dell’istruzione. E’ stato positivamente eliminato, rispetto alla prima bozza dell’articolo, il riferimento alla collocazione dell’educazione finanziaria nel contesto di Cittadinanza e Costituzione, che avrebbe rischiato di condizionare negativamente le attività nelle scuole in quanto Cittadinanza e Costituzione costituisce un’attività non curricolare, in quanto priva di un monte-ore definito, di docenti predisposti e di una valutazione a registro. Il testo di legge è sufficientemente snello. Costituisce un punto di partenza, che può consentire un aumento dell’efficacia dei progetti educativi. Per raggiungere questa finalità occorrerà però che le attività di educazione finanziaria, assicurativa a previdenziale siano sempre meno sporadiche, ma ben collegate a un più ampio rafforzamento degli studi economici, giuridici e aziendali in tutta la scuola italiana. E che inoltre, come recita il c. 10 della legge, siano individuati obiettivi misurabili, quindi tali da essere oggetto di specifici momenti di valutazione. Le prove OCSE PISA sulla financial literacy e le altre prove di valutazione obiettiva delle competenze, che si stanno diffondendo nelle scuole e nelle università, non fanno sconti a nessuno.