Società quotate: capitale intellettuale e valore di
mercato.
Il valore di un’azienda dipende
dalla sua capacità di produrre utili, capacità che riflette la quantità,
qualità e combinazione delle risorse impiegate, cioè la
loro organizzazione. In questa nota due tipi
di fattori di produzione sono presi in esame, il capitale tangibile – fabbricati, impianti, macchine – e capitale
intangibile (o intellettuale) – reputazione, marchi e know how –. Queste
due categorie di capitali sono considerate comprensive ed esaustive delle
risorse dell’impresa. Inoltre si evidenzia il ruolo essenziale del loro ritmo
di accumulo e di ammortamento nel determinare la capacità dell’azienda di
creare valore.
L’indagine su questo tema ha un’immediata importanza
nell’operatività di borsa, oltre che un rilevante
interesse teorico. Ad esempio, nel
febbraio 2000 – quando gli investitori erano euforici sulle prospettive di
crescita degli indici azionari – ciascuno dei circa 369 milioni di titoli
azionari della società di servizi
internet TISCALI quotava Euro 95 circa
per una capitalizzazione di mercato di circa Euro 35 miliardi. In quello
stesso mese e anno ognuno dei circa 800 milioni di titoli azionari della società
di fabbricazione di autoveicoli FIAT
quotava Euro 28 circa, capitalizzando in totale circa Euro 22 miliardi. Il
rapporto tra le due capitalizzazioni (FIAT
rispetto a TISCALI) era approssimativamente del 62%. Alla data dell’11
febbraio 2004 questo rapporto era passato al 175% circa, capitalizzando TISCALI
approssimativamente Euro 2 miliardi e FIAT circa Euro 5,5 miliardi. Naturalmente
le due realtà aziendali sono profondamente diverse sia per settore di
appartenenza, sia per risorse umane – già dal punto di vista quantitativo
Fiat conta circa 168 mila dipendenti, TISCALI ne ha circa 3 mila – sia infine
per il capitale netto tangibile investito – contabilizzato nel caso di FIAT in
Euro 12 miliardi e in quello di TISCALI in Euro 0,3 miliardi.
In questa nota si offre una risposta ad alcune domande tra le quali la seguente: se il
valore di mercato delle azioni esprima un valore del rapporto prezzo /capitale netto tangibile adeguato alla realtà
aziendale rappresentata. Indicativamente rileviamo che il mercato borsistico
valuta oggi, nel caso di FIAT, questo rapporto al 0,46 volte e, nel caso di
TISCALI 6,67 volte e che, nella maggior parte delle realtà aziendali meno
critiche, il rapporto è solitamente maggiore al 100%. Notiamo che un’azienda
ha una dotazione di capitale tangibile e intangibile che riflettono gli
investimenti passati e presenti. Queste due categorie di capitale sono:
e la loro
migliore organizzazione assicura la massima redditività e il più alto valore
aziendale possibili.
Queste caratteristiche sono rappresentate sinteticamente dalla seguente funzione:
1.
dove
C =
costante
X =
percentuale di capitale intangibile
(1-x) =
percentuale di capitale tangibile
a, b =
ritmo di accumulo (- = ammortamento) del capitale intangibile e,
rispettivamente, tangibile
Questa
espressione è una funzione di produzione a due fattori, la forma funzionale è
quella della distribuzione di probabilità
e la natura delle variabili e dei parametri è evidenziata dalla trasformazione
logaritmica e successiva derivazione della funzione rispetto al tempo. In
un dato periodo di tempo, per esempio un anno, l’investimento totale può
essere operato incrementando il capitale tangibile e ammortizzando il capitale
intangibile o viceversa. Questo modello non considera le situazioni in cui
c’è incremento o ammortamento di entrambi le categorie di capitale perché,
in questo schema teorico, esse portano ad una allocazione delle risorse che non
è efficiente.
La nostra principale conclusione è che, per massimizzare
il valore di un’azienda, la percentuale di capitale intangibile deve stare in
relazione diretta ed opposta al suo ritmo di ammortamento e in relazione inversa
ma di uguale segno con il ritmo di accumulo di capitale tangibile.
2.
con
come una delle condizioni per un
massimo della funzione 1.
Intuitivamente
il ritmo di ammortamento più intenso – un valore assoluto più elevato del
parametro a – va di pari passo con una maggiore importanza del capitale
intangibile , x, rispetto al totale delle risorse impiegate sia tangibili che
intangibili.
Il
modello presentato permette molte altre considerazioni e conclusioni. La
più rilevante dal punto di vista dell’operatività di Borsa è che il valore
teorico dell’azione in rapporto al patrimonio aziendale materiale netto – il
valore di F, analogo a quello conosciuto come multiplo di Borsa chiamato
Price-to-book (P/BV), – è direttamente e facilmente calcolabile. E’
sufficiente imputare i valore effettivi, per quanto compatibili con i limiti
imposti dalle condizioni matematiche di massimo della funzione esposta, oprando
poi una serie di semplici operazioni algebriche.
Una verifica della
corrispondenza del valore teorico rispetto a quello di Borsa del valore di F
(multiplo Price-to-net tangibile capital) è stata compiuta in base al bilancio
2001 della società farmaceutica
americana PFIZER. La
conclusione è che, a parte le evidenti lacune nella rilevazioni contabili sul
capitale intangibile – che saranno in gran parte colmate dalla prossima
adozione degli standard IAS 2005 -, questa
società si sta rapidamente adattando alla nuova fase, più matura, di sviluppo
industriale del settore di appartenenza. Il settore farmaceutico si trova
nel periodo più maturo del ciclo industriale, periodo nel quale si riducono gli
impieghi di risorse destinate alla ricerca scientifica, essendo questo tipo di
investimento più adatto alle piccole società di ricerca bio tecnologica. Le
grandi aziende del settore stanno, viceversa, avviandosi ad investire in misura
sempre maggiore – il caso della PFIZER indicherebbe addirittura una misura
eccessiva – nella efficiente produzione e commercializzazione di molecole e
preparati già noti perché scoperti da tempo. Il
valore di F risulta così molto prossimo allo zero riflettendo l’attesa di
notevole e rapida perdita di vantaggio competitivo dell’azienda.
Bibliografia
Castelnuovo
D. A., Ottimizzazione del capitale
tangibile e intellettuale, Rivista AIAF, Milano Luglio 2003
Daniele
Castelnuovo
Milano, 17 Febbraio 2004