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Newsletter della Sezione Italiana - Anno VI – Numero 17 – Novembre 2000
_____________________________________________________________________________________SAPERI
FONDAMENTALI E COSTRUZIONE DEI CURRICULI
Un contributo dell’AEEE- Italia Associazione Europea per l’Educazione
Economica
a cura di Elide Sorrenti
La nostra associazione ha come finalità generale quella di diffondere a tutti i livelli l’educazione e la cultura economica e, per l’Italia anche giuridica, in chiave europea. L’obiettivo specifico è quello di elevare la professionalità del docente di queste discipline non escludendo altri ambiti del sapere che con esse hanno relazione. Le costanti che caratterizzano le nostre iniziative( convegni, seminari, corsi di aggiornamento, stages ) sono:
· l’attenzione ai risultati della ricerca scientifica in quei campi che riteniamo più significativi dal punto di vista sociale e, quindi, in grado di dare risposte pertinenti ai bisogni ed interessi degli studenti;
· la didattica ossia l’esplorazione della traducibilità in classe di quei risultati che, a volte, richiedono aggiustamenti di tipo epistemico rispetto a quanto richiesto dai programmi ministeriali;
·
l’ottica europea presente nei contenuti riguardanti in primo
luogo le integrazioni comunitarie nelle istituzioni economiche e giuridiche e
nei progetti di collaborazioni internazionali tra scuole e/o docenti e
studenti su singoli progetti.
Nelle nostre iniziative di aggiornamento è sempre presente un isomorfismo tra l’assunzione di nuovi concetti/contenuti economici e giuridici e la ricerca/elaborazione di una diversa programmazione didattica.
Un’altro elemento che ispira le nostre ricerche riguarda l’indicazione proveniente dalle scienze cognitive, condivisa anche questa a livello europeo, che pone l’enfasi sulla valorizzazione delle conoscenze “ingenue” dei discenti in merito ai fenomeni sociali per uno sviluppo corretto del loro sapere.
In base ad una serie di sperimentazioni effettuate in ambito psicologico è emerso come gli individui apprendano i concetti all’interno di schemi già presenti nella mente, che costituiscono il quadro conoscitivo di ogni soggetto. Quindi il sapere che ciascuno ha elaborato dalla sua esperienza e storia personale ha grande significato per la sua formazione; inoltre l’accreditamento da parte della scuola di questo suo sapere ne valorizza l’impianto emotivo ai fini della motivazione ad apprendere. In questa ottica il docente assume una posizione di mediatore tra un sapere scientifico ed un sapere ingenuo per far evolvere gli schemi mentali preesistenti nel discente verso un ampliamento di significati a livelli teorici più avanzati.
QUALI I SAPERI FONDAMENTALI
PER UN CURRICULO DI DIRITTO E DI ECONOMIA?
Per rispondere a questo quesito è necessario far ricorso all’analisi disciplinare e alla determinazione degli obiettivi da realizzare nel processo formativo.
L’analisi disciplinare ha lo scopo di individuare gli elementi essenziali in un campo di sapere formalizzato e quindi le ipotesi interpretative, le mappe di significato, le parole chiave e i nodi concettuali, ossia di quegli elementi che consentono le operazioni mentali.
In questo ambito un ruolo essenziale è svolto dal linguaggio che, come tutti i linguaggi delle scienze, esprime il grado di formalizzazione che va di pari passo con la tipologia dei fenomeni affrontati e con l’elaborazione dei modelli
La determinazione degli
obiettivi implica la definizione della capacità e degli atteggiamenti che
quel determinato studio può mettere in atto in rapporto alle finalità di un
determinato profilo culturale e/o professionale.
Un’altra precisazione è d’obbligo. Per saperi fondamentali si intendono quelli senza i quali non si può parlare di diritto e di economia.
Il diritto e l’economia sono scienze sociali: hanno in comune lo studio dei comportamenti umani in un contesto decisionale reale. Tale contesto è composto, nel caso del diritto, da un sistema di norme ed istituzioni, nel caso dell’economia, da una data organizzazione produttiva e distributiva. Non tutte le azioni umane vi sono ricomprese, ma solo quelle rilevanti da un certo punto di vista, che si qualifica con riferimento ad un rapporto comune alle due discipline. Questo rapporto riguarda la condizione umana di fronte alla scarsità delle risorse e alla molteplicità dei bisogni.
Gli imperativi che esso pone sono:
· regolare, in base a dati criteri, l’accesso alle risorse limitate per prevenire o reprimere la conflittualità, in modo che la vita associata possa svolgersi e svilupparsi pacificamente. Tali criteri naturalmente sono diversi a seconda delle collettività considerate, ma devono comunque essere tali da giustificare la modalità prescelta per accedere ai beni e generare consenso. Rispondono quindi ad un senso del giusto socialmente condiviso in un dato momento storico e, naturalmente, possono variare in seguito a mutamenti sociali o ambientali.
·
evitare gli sprechi e utilizzare in modo ottimale le risorse
limitate per poter soddisfare i bisogni dei componenti la collettività.
Pertanto i punti di vista
impiegati per regolare e studiare i comportamenti umani sono quelli del giusto
e dell’utile rispettivamente per il diritto e per l’economia,
che pertanto sono caratterizzate entrambe da
un aspetto normativo ed uno descrittivo.
IL DIRITTO
Il diritto può essere considerato:
a) come scienza
b) come sistema di norme
a) come scienza ha per oggetto quei comportamenti umani che producono conseguenze giuridiche; da questo punto di vista le azioni si classificano in:
· azioni indifferenti per il diritto ossia quelle che rientrano nel campo del lecito
·
azioni giuridicamente rilevanti secondo un criterio dato dal:
b) diritto come sistema predeterminato di norme, ossia di regole di comportamento che stabiliscono:
· che cosa si può fare
· che cosa non si può fare
·
che cosa si deve fare
Le operazioni che richiede il diritto sono:
· esaminare le fonti
· applicare l’analisi grammaticale, logica, sintattica, analogica e sistematica
· identificare il significato di un enunciato
· identificare categorie astratte di fatti e comportamenti (la cosiddetta fattispecie astratta)
· qualificare casi concreti (la cosiddetta fattispecie concreta)
· risolvere o prefigurare di risolvere un caso controverso
· applicare o prevedere di applicare una sanzione
·
qualificare i soggetti come centri di interesse, titolari di
diritti e sottoposti ad obblighi
Gli enunciati del diritto sono:
· descrittivi
· astratti
· ipotetici
· predittivi
· condizionali
· esprimenti un dover essere
·
rivolti a suscitare comportamenti contrari a quelli ipotizzati
dalla sanzione
I concetti chiave del
diritto possono essere distinti in:
1. concetti /termini di
base
· Persona
· Diritto soggettivo e diritto oggettivo
· Rapporto giuridico
· Contratto
· Rappresentanza propria e impropria
· Lavoro
· Famiglia
· Stato
·
Comunità internazionale
2. Principi/organizzatori
concettuali:
· Neminem laedere
· Responsabilità contrattuale ed extracontrattuale
· Nessuno può trasmettere più di quello che ha (Nemo plus iuris in alium transferre potest quam ipse habet)
·
Se è invalido il diritto di chi trasmette è invalido anche il
diritto di chi riceve (Resoluto iure dantis et resolvitur ius accipientis)
L’ECONOMIA
I fenomeni studiati dall’economia hanno a che fare con operazioni quali il comprare, il vendere, il produrre ecc.
Si tratta di comportamenti sociali, poiché implicano la collaborazione tra soggetti. Con una certa approssimazione possiamo dire che lo scambio, in generale, ne rappresenti l’archetipo. Al pari di ogni altra scienza, l’economia dà spiegazioni significative dei fenomeni osservati risentendo del clima storico e culturale dell’epoca in cui si pone sia in ordine ai problemi che tenta di risolvere, sia recependo, in maggiore o minore misura, gli influssi di altre correnti culturali e, a sua volta, contribuendone allo svolgimento.
Non solo per fare un esempio, ma anche perché il modo di procedere dell’analisi economica ne è stato fortemente caratterizzato, possiamo ricordare come il positivismo, verso la fine dello scorso secolo, ne abbia rappresentato il modello privilegiato. Dalla sua nascita legata alla filosofia morale e politica si è ispirata poi al metodo delle scienze naturali, cercando di assumere uno statuto di neutralità rispetto ai fenomeni esaminati.
Il paradigma del mercato come mano invisibile, che attraverso le azioni individuali di ricerca del proprio tornaconto, realizza il benessere di tutti, è stato poi riformulato nel concetto di equilibrio del mercato concorrenziale, il cui esito non può che essere l’ottimizzazione dei risultati. La rottura epistemologica si verificò negli Anni Trenta con la grande depressione. Il nuovo paradigma divenne lo schema Keynesiano, la macroeconomia e l’intervento dello stato nell’economia.
Il mercato oggi, anche per
l’apporto di altre discipline, è considerato non più una istituzione a
costi zero, ma con veri e propri costi di transazione.
Le operazioni messe in atto dall’economia sono:
· delimitare il campo di indagine
· analizzare
· formulare ipotesi
· sintetizzare
· elaborare modelli
· validare le ipotesi mediante differenti criteri costituiti da:
- il realismo descrittivo delle ipotesi
- l’esattezza delle previsioni
- il desiderio di ottenere risultati significativi
- il numero di ipotesi già esistenti su cui fare riferimento
- punto di partenza per altre
ricerche, che potranno portare ad implicazioni controllabili
Gli enunciati
dell’economia assumono la forma la forma di leggi e di assiomi e sono di
tipo essenzialmente probabilistico. Le dimostrazioni utilizzano anche modelli
matematici e rappresentazioni grafiche.
I concetti chiave si
possono distinguere in:
1. concetti base:
· scarsità
· scelta
· allocazione di risorse
· bene
·
bisogno
2. concetti specifici quali:
· valore
· scambio
· costo opportunità
· costo di produzione
· mercato
·
...
3 Concetti importanti per
prendere decisioni e/o prefigurare conseguenze di ordine economico:
· domanda e offerta di mercato
· moltiplicatore del reddito
· acceleratore degli investimenti
· moltiplicatore dei depositi
·
........
4. Assunzioni simulate quali:
· curve di indifferenza
· costi comparati
· domanda reciproca
·
...
5. Concetti generali
derivati dalla matematica e dalla statistica:
· ottimizzazione
· medie
· numeri indici
· grafici
· tabelle
· diagrammi
·
equazioni
6. Concetti presi a prestito da altre discipline, quali la fisica, la storia,ecc.
· equilibrio
· potenziale
· statica
· dinamica
· sviluppo
· territorio
· scenario
·
.....
CONCLUSIONI
L’indagine sin qui svolta
allo scopo di delineare per sommi capi lo specifico delle discipline
giuridico-economiche porta ad evidenziare alcune capacità e atteggiamenti,
che possono essere potenziati attraverso il loro studio e che hanno carattere
trasversale con altri ambiti del sapere.
Si tratta delle capacità di:
· comunicare in modo pertinente
· identificare situazioni problematiche
· individuare fonti
· risolvere problemi
· prefigurare linee di tendenza
· modellizzare
· generalizzare
· fare scelte
· collegare concetti astratti con le situazioni reali
·
interpretare la realtà attraverso modelli
Gli atteggiamenti prefigurati possono essere:
· assumere coscienza di sé nei vari contesti
· percepire le proprie motivazioni
· prefigurare se stessi come centri di possibilità
· relativizzare i diversi contesti
· percepire le situazioni reali in modo sistemico
· porsi attivamente nelle varie iniziative
· assumere compiti
· riconoscere limiti e vincoli
· apprezzare i risultati del proprio lavoro e valutarli
·
apprezzare la collaborazione di altri
Per quanto riguarda i saperi irrinunciabili occorre tener presente la relazione sussistente tra i diversi gradi del sapere e la collocazione degli attori sociali.
A) I saperi esperti
alimentati dal progresso scientifico e tecnologico tra di loro interagenti,
dalle
tecnologie e dal loro tasso di diffusione, che insieme mutano lo scenario
economico e sociale
B) I saperi insegnati,
che devono essere attivati dai precedenti e finalizzati a sviluppare le
conoscenze
e le competenze richieste dallo scenario del punto A e dal profilo culturale e
professionale cui si fa
riferimento.
C) I saperi appresi
attraverso un processo cooperativo fondato principalmente sulla programmazione
modulare mono e pluridisciplinare e sulla pratica laboratoriale, che devono
essere finalizzate
all’orientamento.
Il docente si trova a dover gestire queste variabili e a graduare i vari livelli del sapere in modo da evidenziare i diversi spessori di significato che i concetti e le teorie assumono in relazione alla propria cultura, a quella del discente o di altri.
Per esempio il concetto di mercato può essere inteso come
· modello per semplificare la realtà
· processo di selezione tra operatori
· sistema di norme
· organizzazione
·
luogo dove si scambiano le merci
Sfruttando questi diversi campi di significato, che si fondano su una rete di nodi concettuali, è possibile fare delle scelte adeguate al contesto ed avviare apprendimenti cooperativi.
Lo studio di queste discipline si presta ad una molteplicità di approcci.
L’analisi di sentenze fornisce all’apprendimento un elevato grado di realismo. La pratica del problem solving offre grosse possibilità di espandere le proprie capacità analitiche ed operative. I lavori di gruppo su compito consentono di regolare le dinamiche interpersonali finalizzate a realizzare i risultati richiesti e, nel contempo, di apprezzare la cooperazione e di percepire eventuali conflitti come momenti di passaggio per formare una cultura di squadra. Infine la costruzione di moduli consente di isolare l’ambito di esplorazione, rapportandolo alle competenze in entrata ed in uscita richieste e ne favorisce il controllo; inoltre, date le loro caratteristiche di essere strutturati ed autonomi, possono far conseguire apprendimenti finalizzati all’acquisizione di precise abilità, richieste per dati profili professionali o culturali e fornire strumenti integrabili a vari livelli di un curriculum.
Il processo di apprendimento come co-costruzione e come laboratorio, in cui l’interazione tra docenti e discenti diviene pratica collaborativa, consente di progettare, sperimentare e controllare i processi messi in atto, di valutare i prodotti da parte di tutti i partecipanti nell’ambito dei rispettivi ruoli. E’ essenziale conoscere ciò che l’allievo già sa in merito ad un concetto o a un problema. Il riconoscimento(credito) di questa conoscenza è determinante rispetto all’apprendimento ed aiuta a riflettere sul proprio sapere o non sapere, favorendo l’autovalutazione. Inoltre è necessario analizzare i contenuti da trasmettere identificando le strutture, le idee chiave delle discipline e valutare gli ostacoli epistemologici che possono rendere difficile per un soggetto la comprensione o l’acquisizione di una determinata abilità.
Il rapporto insegnamento/apprendimento di queste discipline si articola in sequenze di processi, anche di lunga durata, che, per un verso, offrono al docente occasioni di creatività, per l’altro verso, mettono lo studente in grado di sviluppare la propria personalità in un quadro fortemente connotato di aspetti relazionali e organizzativi corrispondenti alla complessità della società attuale.
Bologna, settembre 1998
QUALI COMPETENZE PER UN CURRICULUM DI DIRITTO E DI ECONOMIA?
A cura di Elide Sorrenti -
AEEE - Italia (Associazione Europea per l’Educazione Economica
Lo studio di queste discipline può favorire l’attenzione verso quegli aspetti della società organizzata che, meglio di altri, consentono una lettura probabilistica dei trends e delle opportunità offerte dal mondo economico come pure dei vincoli, obblighi e diritti, che l’ordinamento giuridico stabilisce a tutela di tutta la collettività.
La conoscenza dei sofisticati e complessi meccanismi di funzionamento del sistema socio-economico può mettere in grado le persone e i giovani in particolare di operare scelte oculate come futuri cittadini, consumatori, produttori.
Nel quadro attuale di riorganizzazione del sistema scolastico, incentrato sul riordino dei cicli e sull’autonomia dei singoli istituti, è richiesto un mutamento culturale, che metta gli operatori della scuola in grado di rispondere alle nuove esigenze della società e dell’economia, sorte in seguito ai cambiamenti nei modi di produzione e distribuzione e negli stili di vita, che sono stati introdotti dalle nuove tecnologie delle comunicazioni.
Si tratta di ripensare e riorganizzare il “modo di fare scuola”.
Il curriculo e la modularità possono costituire strumenti flessibili per adeguare l’offerta formativa alle esigenze degli utenti e del territorio secondo un’ottica di qualità del servizio.
Un curriculo organizzato su concetti - chiave qualificanti lo specifico della disciplina consente di:
- costruire una rete semantica adeguata all’insegnamento / apprendimento di quelle abilità ritenute necessarie per analizzare dati fenomeni;
- evitare la frammentazione e la dispersione delle conoscenze;
-
promuovere un approccio interdisciplinare
La didattica centrata sui moduli mira allo sviluppo di specifiche padronanze che possono essere :
-
il metodo di studio
- lo specifico disciplinare
- le competenze di base o esperte di scrittura e lettura
- i processi logici e metodologici in ambito scientifico e metodologico. (1)
Il modulo quindi viene ad essere definito come un percorso metodologicamente autosufficiente e costruito in base alle abilità e competenze, che i progetti del curriculo individuano come sistemi di padronanza richiesti dal profilo formativo dell’indirizzo professionale o culturale di riferimento.
Lo sviluppo di un curriculo a
struttura modulare deve far corrispondere i moduli ai nodi di comunicazione
disciplinare, che costituiscono i punti in cui ogni disciplina si dichiara
esperta nella conoscenza o trasformazione dei fenomeni o dei fatti sui quali
indaga. (2)
La costruzione del modulo richiede al docente di svolgere alcune operazioni:
§
analizzare i sistemi di padronanza ritenuti fondamentali per
esercitare e consolidare le abilità
apprese;
§
esplorare quegli ambiti della o delle discipline e correlare le
conoscenze ritenute necessarie per un
sviluppo delle capacità e competenze richieste;
§
stabilire delle gerarchie per quanto riguarda l’importanza del
contributo di ogni conoscenza alla
costruzione del profilo formativo;
§ rappresentare la conoscenza disciplinare come trama di modelli, sviluppo delle famiglie di concetti
§
indicare le competenze di base, ossia quei requisiti che
soddisfino i diversi traguardi formativi,
con particolare riguardo a quelli finali di un biennio o di un triennio. (3)
L’insegnamento del diritto e dell’economia assume finalità diversificate a seconda che sia rivolto al biennio superiore o classi seguenti con indirizzi professionalizzanti.
Nel primo caso la funzione è prevalentemente orientativa e formativa, nel secondo è rivolta a completare un dato profilo professionalizzante.
BIENNIO SUPERIORE
Nella premessa al programma del biennio l’educazione giuridico- economica ha lo scopo di fornire agli studenti:
a) le conoscenze minime ormai necessarie a tutti per vivere in un sistema sociale complesso come l’attuale e per poter comprendere, sia pure nelle linee generali, i dibattiti sempre in atto sui temi della politica economica, sull’attività legislativa e di governo, sui problemi che riguardano le relazioni con altri paesi nonché sulle questioni più specifiche che riflettono le caratteristiche peculiari nella regione in cui si trova le scuola;
b) le basi formative di tipo generale che concorrono a sviluppare lo spirito critico e siano utili anche per eventuali approfondimenti storico-filosofici, logico-scientifici e tecnici;
c) alcuni strumenti di analisi indispensabili per continuare a studiare e a approfondire, in prosieguo, i temi ritenuti più significativi, anche in una prospettiva di istruzione parallela e permanente;
d) elementi per una più piena
comprensione degli sviluppi storici del nostro e degli altri paesi. (4)
I concetti chiave, che qui sono presentati, grosso modo corrispondono alle abilità di base richieste; naturalmente sono suscettibili di approfondimenti ed ampliamenti a seconda delle indicazioni presenti nel P.O.F. delle singole scuole e della programmazione dei Consigli di classe.
DIRITTO
Competenze |
Concetti chiave |
|
|
1. Applicare l’analisi logica, sintattica e
sistematica ad una norma giuridica. |
Norma giuridica |
2. Qualificare i soggetti come: - centri di interessi -
titolari di diritti -
sottoposti ad obblighi |
Persona |
3. Identificare relazioni tra soggetti |
Rapporto giuridico |
4. Identificare categorie di fatti e comportamenti |
Fattispecie astratta e concreta |
5. Prefigurare e/o risolvere casi controversi |
Responsabilità e sanzione |
6. Comunicare usando termini pertinenti secondo la
logica giuridica |
|
ECONOMIA
Competenze |
Concetti chiave |
|
|
1. Identificare gli operatori economici con la terminologia economica |
lavoro e produzione |
2. Concepire il mercato come un sistema di variabili |
scambio e mercato |
3. Categorizzare diverse forme di mercato |
tipologie di mercato |
4. Analizzare fenomeni economici reali attraverso i modelli di mercato |
sistemi economici |
5. Misurare i valori attraverso lo strumento monetario |
moneta |
6. Usare grafici per interpretare fenomeni economici e/o per, supportare tesi rappresentazioni grafiche |
funzioni, variabili |
7. Correlare grandezze per dare significato ad ipotesi e/o per supportare tesi |
numeri indici |
ESEMPIO DI MODULO SU: “ SOGGETTO DI DIRITTO O
PERSONA”
CAPACITÀ
E PRESTAZIONI
1. Leggere l’art.2 c.c.
2. Farne l’analisi e tradurre le implicazioni in materia di capacità di agire in generale.
3. Ricavare la correlazione tra la capacità di agire in determinati ambiti ( campo del lavoro) e l’espletamento di determinate mansioni.
4. Leggere l’art. 1 c.c.
5. Ricavare dall’articolo stesso le condizioni per acquistare la capacità giuridica.
6.
Costruire una mappa dei diritti inclusi nella capacità giuridica anche
con riferimento agli articoli della Costituzione.
PROGRESS
POSSIBILE DEL MODULO
Il modulo dovrebbe articolarsi
in un processo in cui si avvicendano momenti di informazione, di attività
laboratoriale e di verifica., partendo da ciò che sanno già gli studenti in
merito al tema proposto. Questo consente di attuare un metodo generativo di
significati e ricorsivo in cui si realizza un apprendimento cooperativo tra
docenti e studenti.
PROGETTO
‘92 POSTQUALIFICA: TECNICO DELLA GESTIONE AZIENDALE
Questo progetto propone, oltre a contenuti nuovi, argomenti già trattati nel precedente corso di studi.
Si prevede lo sviluppo di capacità di ricercare le fonti di informazione, di leggere criticamente i dati, di operare ed assumere decisioni in modo autonomo e di essere in grado di adattarsi ai mutamenti.
Le indicazioni metodologiche indicano l’organizzazione del processo di apprendimento in moduli flessibili, anche interdisciplinari, articolati in unità didattiche, poste i sequenza logica, nell’ambito di una programmazione disciplinare coerente con quella dei Consigli di classe. Inoltre si pone particolare attenzione al vissuto quotidiano degli studenti, come pure alle tematiche collegate alle caratteristiche specifiche dell’indirizzo. Non meno importanti l’utilizzo dello studio di casi di rilevanza giuridica ed economica e della pratica del problem -solving. (5)
DIRITTO
Competenze/conoscenze |
Nodi disciplinari |
- distinguere il diritto obbligatorio come un diritto che si può far valere solo nei confronti di dati soggetti |
Diritto relativo |
- qualificare la responsabilità contrattuale e quella extracontrattuale |
Prestazione suscettibile di valutazione economica |
- indicarne le fonti |
Legge, Volontà, Atto illecito |
- descrivere gli elementi costitutivi del contratto |
Contratto |
- evidenziare come l’imprenditore realizzi la sua organizzazione aziendale attraverso vari tipi di contratto |
I contratti dell’impresa |
- indicare gli elementi qualificanti dell’imprenditore commerciale |
L’impresa e l’azienda |
- mettere in relazione la responsabilità dell’imprenditore commerciale con l’istituto della rappresentanza, specie nelle società a responsabilità limitata |
Responsabilità limitata e illimitata |
- individuare lo specifico nella qualità di socio |
Contratto di società |
- evidenziare gli elementi che danno legittimità ai contratti creati dalla prassi economica |
Contratti atipici |
- dimostrare come lo scambio possa avvenire con strumenti diversi dalla moneta legale che velocizzano la circolazione della ricchezza e garantiscono con l’obbligazione cartolare il creditore |
Titoli di credito |
ECONOMIA
Competenze/conoscenze |
Concetti
-chiave/nodi disciplinari |
- indicare le differenze tra i due corrispettivi in uno scambio |
Tipologie di scambi |
- mettere in evidenza la natura convenzionale e le funzioni della moneta |
Moneta |
- spiegare come gli scambi possano avere prestazioni differite nel tempo |
Credito |
- descrivere i meccanismi di questo particolare mercato |
Mercato monetario e Finanziario |
- illustrare le ragioni alla base degli scambi tra paesi |
Commercio internazionale |
- descrivere e commentare le modalità di esecuzione dei contratti internazionali |
Bilancia dei pagamenti e Bilancia commerciale |
- confrontare i mezzi di pagamento internazionali con quelli interni |
Mercati valutari |
- indicare quali grandezze possono determinare lo sviluppo di un paese |
Cicli economici |
ESEMPIO
DI MODULO INTERDISCIPLINARE SU “MONETA”
CAPACITÀ E PRESTAZIONI
1. LA MONETA - MISURATORE DEI VALORI
§ descrivere le conseguenze del principio nominalistico sul rapporto equitativo tra prestazione e controprestazione nei contratti di durata e ad esecuzione differita nel tempo;
§ identificare il prezzo come rapporto tra quantità di moneta e quantità di beni scambiati;
§ esplicitare il concetto di indice dei prezzi;
§ calcolare le variazioni degli indici dei prezzi per un dato periodo a partire da un anno base;
§ dimostrare come potere d’acquisto e indice dei prezzi sono grandezze reciproche;
§ indicare le condizioni che determinano inflazione o deflazione;
§
indicare i principi di governo della moneta.
2. LA MONETA - MEZZO DI SCAMBIO
§ ricavare dagli articoli indicati l’arco delle funzioni monetarie rispetto ai principi generali delle obbligazioni;
§ descrivere l’evoluzione storica della moneta;
§ indicare le caratteristiche della moneta - segno;
§ distinguere tra le diverse tipologie di scambio figure contrattuali tipiche e atipiche;
§
spiegare la natura del rapporto fiduciario su cui si basa il
credito.
3. LA MONETA - RISERVA DI
VALORI
§ riconoscere come il risparmio riguardi beni durevoli;
§ identificare nel deposito bancario i due elementi che lo qualificano:
a) non può non avere una durata nel tempo;
b) la fungibilità della moneta e l’acquisto della proprietà da parte della banca;
§ dedurre dalla natura del deposito la logica del moltiplicatore;
§ calcolare la quantità di M2 generata applicando la formula del moltiplicatore a seconda della percentuale di riserva;
§
descrivere la relazione tra moneta primaria e moneta secondaria
e riferirla a fenomeni di inflazione o deflazione;
PROGRESS
POSSIBILE DEL MODULO
Si può iniziare da una qualsiasi delle funzioni monetarie, partendo dalle conoscenze ed esperienze in merito degli studenti. Il percorso può prevedere momenti di ricerca su studi di casi o su situazioni macroeconomiche reali , informazioni, somministrazione di materiali, valutazione del percorso.
Inoltre, per favorire l’autovalutazione da parte degli studenti, potrebbe essere utile far costruire una mappa cognitiva, che riveli le loro rappresentazioni acquisite sulla moneta.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
1)
Da Worshop sul Tema “modelli di analisi e di sviluppo del curriculo”-conduzione
a cura di Fiorino
Tessaro - CIRED Università di Venezia - Corso di aggiornamento per Dirigenti
scolastici, 1998.
2)
“La scuola modulare - Interrogativi chiave per ricollegare la Scuola
Italiana alla formazione
continua del cittadino“ di Umberto Margiotta (Università Ca’ Foscari,
Venezia - Presidente
C.E.D.E.) Nov.’92 - Sciascia Editore.
3) Ibidem.
4) Premessa al Programma di Educazione Giuridica ed Economica per il Biennio.
5)
Progetto ‘ 92 Postqualifica - Tecnico della Gestione aziendale:
Diritto - Economia - Finalità - Obiettivi - Indicazioni Metodologiche
Bologna 8 maggio 1999
NAVIGANDO IN RETE
di Sergio Zangirolami
Sono un appassionato di Pensiero economico, anche perché penso che la lettura diretta dei maggiori autori sia indispensabile per capire le teorie che costituiscono la base dei testi e del nostro insegnamento a scuola. Nel contempo, i maggiori autori hanno avuto una grande influenza sui policy makers (basti pensare a Keynes e ai neoclassici), sia direttamente sia attraverso gli innumerevoli consiglieri, e dobbiamo conoscerli anche per capire la storia.
Un interessante esercizio è quello di leggere i documenti ufficiali, cercando di decrittarli non solo in base agli interessi che perseguono, ma anche in base ai paradigmi scientifici che li ispirano.
Oggi, che la politica economica non la fanno i singoli governi, ma grandi istituzioni internazionali e unioni regionali, è opportuno accedere ai documenti da cui si ricava la filosofia di queste istituzioni. Strumento, sempre la rete:
·
sul terreno della finanza internazionale troneggia il Fondo
monetario internazionale, senza il cui parere favorevole difficilmente uno
Stato può accedere al credito internazionale. Documenti e innumerevoli dati
si trovano all’indirizzo www.imf.org
·
il parere dei paesi ricchi si esprime nell’OCSE. Anche in
questo caso innumerevoli documenti e moltissimi dati si trovano al www.oecd.org
·
una visione più indirizzata verso i paesi sottosviluppati, si
ha nel sito del Programma per lo Sviluppo delle Nazioni Unite, all’indirizzo
www.undp.org
·
sul terreno del commercio internazionale troviamo
l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC, cioè WTO), all’indirizzo www.wto.org
Nella prossima nota, ne ricorderemo molti altri (da quello della Banca centrale europea a quello della Banca mondiale e così navigando), intanto concludiamo con due altri indirizzi interessanti:
·
se si vuole essere informati periodicamente dei libri che
usciranno, divisi per argomento, si va a www.alice.it
·
se si amano le strisce (comics) si può andare nel quotidiano
Washington Post (www.washingtonpost.com), se ne trovano un’infinità.
Buon divertimento!
RECENSIONI
a cura di Sergio Zangirolami
Braudel Fernand
Espansione europea e
capitalismo 1450-1650 (1997)
il Mulino 1999
pagg. 88, Lit. 15.000
Questo saggio breve dello storico francese, morto nel 1985, viene riproposto per la chiara sintesi delle vicende economiche e sociali, che hanno caratterizzato un periodo fondamentale della vita europea.
L’autore, di cui ricordiamo opere importanti come “Civiltà materiale, economia e capitalismo” in 3 volumi e “La dinamica del capitalismo”, considera che nel periodo in esame, da lui indicato come “il lungo XVI secolo”, si siano verificati due avvenimenti importanti: l’espansione mondiale dell’Europa e l’affermarsi del capitalismo.
Infatti, l’autore inizia con
l’affermare che “Gli anni 1450-1650 sono stati per l’Europa
un’epoca gloriosa, caratterizzata da una vivace espansione economica e
demografica e dalla vittoria del Vecchio Continente nell’organizzazione
della prima economia su scala mondiale.”
Ma perché proprio l’Europa? La risposta è che l’Europa, resasi conto nel secolo XVI° che il mondo era immenso e che lo spazio disponibile era molto più ampio di quello conosciuto e utilizzato nei secoli precedenti, ha conquistato il dominio delle vie di navigazione, creando l’unità marittima del mondo.
Questo non ha saputo o voluto fare l’Islam, potenza predominante per il controllo delle vie carovaniere e delle rotte marittime fra l’Europa e l’Oriente, da cui ritraeva enormi profitti e da cui non ha immaginato di uscire.
Questo non ha saputo o voluto fare la Cina che, dopo una espansione marittima assai vivace che l’aveva portata fino alle coste orientali dell’Africa, deve ripiegare verso il suo interno per fronteggiare la minaccia mortale che viene dai cavalieri delle steppe del nord.
In Europa si sono verificati, poi, avvenimenti decisivi, dallo sviluppo demografico all’afflusso di oro e argento dalle colonie americane, dall’affermarsi del capitalismo mercantile alla sua trasformazione in capitalismo anche finanziario.
Il capitalismo di questi
secoli si dimostra ancora fragile e soggette a crisi ricorrenti. “Tuttavia,
mi obietterete, il XVIII° secolo, pur avendo travolto ogni cosa dopo il 1750,
non ha subito in seguito nessuna violenta battuta d’arresto, come invece era
accaduto per il passato (pensiamo alla crisi del 1650-1750 o a quella del
1350-1450). Ma c’è una ragione ed è l’improvviso venir meno di ciò che
aveva gravemente limitato sino ad allora lo sforzo degli uomini: i mezzi e le
soluzioni per evitare le lunghe crisi saranno forniti da quella rivoluzione
industriale a getto continuo che è tuttora in atto.”
Il libro presuppone qualche conoscenza di storia economica, ma è di facile lettura e può iscriversi nei supporti necessari per quella interdisciplinarietà sempre più richiesta anche per il nuovo esame di Stato.
Luttwak
Edward N.
La dittatura del
capitalismo (1998)
Mondadori 1999
pagg. 324, Lit. 35.000
Luttwak è un esperto di strategia e politica internazionale e, sicuramente, non nutre simpatia per i regimi socialisti, passati e presenti. Tuttavia, passato il pericolo di essere annoverato fra i sostenitori di quei regimi, può criticare il sistema economico attuale sulla base di una ricca documentazione sui difetti strutturali e i pericoli che fa correre al mondo intero. L’editore italiano ha reso evidente fin dal titolo questo intento polemico, mentre in americano il libro si presentava in maniera meno provocatoria, avendo il titolo Turbo-Capitalism.
Con questo termine, l’autore designa l’attuale sistema di capitalismo non regolato, caratterizzato dalla globalizzazione e dal liberismo selvaggio.
La tesi centrale si esprime dicendo che il capitalismo è una forza economica così potente che deve essere controllata, attraverso il contrappeso del potere politico, cioè dallo Stato che rappresenta i cittadini, altrimenti può provocare disastri.
Si sa che questa affermazione si inserisce in una disputa antica, ma Luttwak risponde alla critica secondo cui il capitalismo controllato, caratteristica del periodo fra la fine della seconda guerra mondiale e la metà degli anni settanta, sia stato un fallimento, sostenendo che le economie europea e nordamericana hanno goduto di una crescita sostenuta. Si sono potute permettere, in quel periodo, di diffondere il benessere che fino ad allora spettava a pochi.
Alla fine degli anni settanta il vento è cambiato e il sistema di regolamentazioni è stato smantellato o viene continuamente smantellato. Spesso si è trattato di scelte obbligate, in seguito all’inflazione e all’accumularsi di debiti pubblici, ma l’autore ritiene si sia andati al di là del necessario e ci sia esposti a rischi molto gravi.
Basta scorrere alcuni dei titoli che scandiscono il libro per rendersi conto di quali sono le critiche più serie, sempre documentate da un ricco apparato di dati:
Il ritorno della povertà;
L’era della disoccupazione;
Il libero commercio come ideologia;
Il denaro come religione.
La lettura è semplice, anche se presuppone alcune conoscenze di base dei più elementari meccanismi economici. Il libro può essere usato come antidoto alla troppo facile esaltazione della liberazione dal controllo da parte delle forze economiche, come appare continuamente sui giornali e i media più diffusi (controllo che poi continua a essere richiesto: si pensi al salvataggio delle Casse di risparmio negli Stati Uniti da parte del Tesoro federale, oppure alle iniezioni di liquidità per sostenere la Borsa nei momenti peggiori di crisi).
Sylvers Malcolm
Gli Stati Uniti tra dominio e declino
Editori Riuniti 1999
pagg. 286, Lit. 35.000 (18.08 euro)
Sylvers insegna storia degli Stati Uniti all’Università di Venezia.
In questo libro, l’autore espone le trasformazioni della società americana in questi ultimi decenni, con un’analisi che dà grande rilevanza agli aspetti economici, ma non limita a questi la sua attenzione. Infatti, puntualmente, l’analisi dell’economia reale, che ha riferimento alla produzione e distribuzione di beni materiali e servizi,si intreccia con quella dell’intera società, composta di strutture socio-economiche e forme politiche.
L’uso di molti dati, ma anche di riferimenti a elaborazioni di studiosi e di istituzioni, rende il lavoro anche una rassegna ragionata delle principali opinioni attuali sul grande Paese, che è diventato il più importante punto di riferimento e uno specchio, nel bene e nel male, del nostro immediato futuro.
L’indagine è appassionata, ma priva di retorica e di pregiudizi, non collocandosi né aprioristicamente fra i filo né, altrettanto aprioristicamente, fra gli anti, anche se l’autore non fa mistero della sua posizione ideologica e scientifica, che lo vede assai critico nei confronti del sistema economico capitalistico.
Quindi, nel libro non si trovano le previsioni del declino certo degli Stati Uniti e nemmeno del suo incontrastato dominio, dato che la presenza di un forte apparato produttivo - pur soggetto alle oscillazioni cicliche dell’economia di mercato - deve confrontarsi con la concorrenza internazionale e con i problemi mondiali.
In ogni caso, la lettura di questo libro ci consente di collocare, o ricollocare, le nostre conoscenze sugli Stati Uniti, su una base oggettiva.
La ricaduta didattica, avendo presente le allargate necessità legate al nuovo esame di Stato, è immediata, anche perché il testo è accessibile ad ogni bravo studente dell’ultima classe.
Vontobel Werner
La macchina del benessere (1998)
Edizioni Dedalo 1999
pagg. 138; Lit. 25.000
Il libro di Vontobel, giornalista economico svizzero molto noto nei paesi di lingua tedesca, porta come sottotitolo “Il disastro del neoliberismo”, ideologia economica che ormai si impone in tutto il mondo come l’unica vincente.
L’autore non si pone nell’ottica dei difensori -limitati a poche frange- di sistemi socialisti a economia pianificata e nemmeno dei neokeynesiani che, per far fronte alle conseguenze sociali di un sistema lasciato a se stesso, richiedono interventi programmati dello Stato.
La critica al neoliberismo si svolge sulla base delle idee liberali, che sarebbero tradite dal nuovo credo.
Nella prima parte si affronta il tema fondamentale della libertà che, nella filosofia politica del vero liberalismo e nel sistema sociale da esso ricercato, consisterebbe nello sviluppo individuale più libero possibile per un numero sempre maggiore di persone. “Il neoliberismo, al contrario, è un’ideologia salvifica, secondo cui si può ottenere la libertà solo al prezzo di sottomettersi alle ferree leggi del mercato”.
Nella seconda parte, per
evitare il sospetto che l’autore sia pregiudizialmente contrario al mercato,
si mettono in luce i contributi che questo sistema ha dato nel passato alla
libertà individuale e al benessere, soprattutto in Occidente. Le moderne
economie, però, presentano disuguaglianza e disoccupazione sempre crescenti e
un conseguente inasprimento dei rapporti sociali. Tutto ciò sarebbe dovuto
non al mercato, ma alle politiche neoliberiste che avrebbero infranto “il
patto sociale dell’economia di mercato”.
Nella terza parte si fanno
delle proposte per una politica economica orientata agli scopi del liberalismo
politico. Mercato e proprietà, quindi, come strumenti di una politica
economica liberale, per assicurare la libertà del singolo e promuovere
l’efficienza dell’economia. Inoltre, e si tratta di uno spunto
interessante, secondo un liberalismo economico moderno “l’economia non
è (solo) ciò che accade nel mercato e tramite il denaro, e che quindi
confluisce nel prodotto sociale lordo. L’economia è meno e al tempo stesso
molto più di questo. Essa comprende tutte le attività che promuovono il
benessere fisico e la crescita interiore degli individui”.
La lettura presuppone una certa dimestichezza con il pensiero economico, anche contemporaneo
Dall'Europa
Association
of European Economics Education
General
Secretary
Ernst
Bizer
Minutes of the meeting of the Joint Committee 29th Oct. to 31st Oct in Neuss/Germany
Jean
Claude presents the delegates. France is missing – no reply from them. The
French speaking part of Belgium is also not represented. Austria is also
missing.
Hans
Georg Schlösser, another German delegates, represents the Deutsche ökonomische
Gesellschaft on university Level. His
members do research on economics and education of teachers in General
Education (not business education).
His
association wants to become member of AEEE.
Dominic
presents the balance. Mist of the national unions have paid their fees, some
are still missing. In the future there will be one account in Ireland (power
of attorney Dominic and Rose Mary Lynch). The association is working on
reserves. The payments of the national organisation will not be sufficient to
keep up the organisation. Greece has no organisation behind her. The balance
is accepted.
A future meeting of the committee will cost 3 500 IRP. For the next year the auditor will be Vivian Holquist.
The
website is: www.eun.org
The
AEEE web site: www.aeee.dk
5.
Each organisation should publish addresses end URLs in their regional
newsletter. Ernst and Steve are asked to produce a newsletter, which will be
translated in national language.
6.
Raimond Ryba died. Steve took part in the funeral. Raimond will be with
us in our mind.
Ernst
Bizer
4th December 1999
Association
of European Economics Education
Newsletter 4 October 2000
A successful conference
The recent conference in Milan, at the end of August,
showed that the AEEE is a live forum for the sharing and exchange of ideas and
information. Eighty delegates from all over Europe participated in lively
sessions and a heart-warming ‘social pathway’.
Milano, 2000
The
13th AEEE Conference took place at the Università Commerciale L.
Bocconi in Milan. The theme of the conference was ‘Uncertainty and Risk’.
Presentations explored the relevant theory and ways of teaching the topic.
There were also a number of presentations on new classroom technologies,
citizenship, international projects and teaching strategies.
The
‘social pathway’ was rich and varied. We visited the Town Hall and were
given a warm welcome by the deputy mayor. A magnificent buffet was spread
there before us and we were taken on a tour of the city’s historical sights.
We went to the Arena in Verona to see Verdi’s Nabucco. There were many other
less formal events and meetings. We had frequent opportunities to get to know
and learn from our colleagues in other countries. International communication
has never been better.
We owe to our Italian colleagues a great debt of thanks for the very hard work that they did to make the conference a success. Elide Sorrenti, Doris Valente, Enrico Castrovilli and Riccarda Dell’Oro deserve special thanks.
What the AEEE can do for you
Are
you looking for good ways to teach about the EU economy and institutions? Do
you want to keep in touch with the development of new ideas in other European
countries? Are you looking for ways for yourself and your students to exchange
information? Do you want to join in collaborative projects with schools in
other countries?
The
AEEE can help with all these things. The conference is a biennial event. The
newsletter is distributed through national teachers’ organisations. The web
site is being developed to provide information for all teachers of economics
and business.
More
information overleaf.
A new chair
We
say thank you to Jean Claude Havé who has been our chair for four years, and
welcome to our new chair: Susanne Vogelius. She teaches in Denmark and has
been active in the AEEE for many years.
A new honorary member
In
recognition of his long service to the AEEE as general secretary for twelve
years, Steve Hurd is to be an honorary member. We hope this will encourage him
to continue as an active member.
The
AEEE website The AEEE website has changed its address. It is at: http://www.aeee.dk.
If
you are still going to the old address you may be finding a rather old web
site.
On
the web site you will find the AEEE’s new General Statement. This sets out
clearly the objectives of the association for the coming years.
The
Webmaster is Orla Duedahl. His email address is orla@duedahl.dk.
The website is undergoing further development. As well as information about
the AEEE, it will have copies of recent conference papers, teaching materials
and a conference link.
If
you would like to contribute teaching materials on any economic or business
issue which is likely to be of interest in two or more countries, please
contact the newsletter editor.
The
conference link will enable teachers to post information and to form
discussion groups. It will become an essential means of communication for all
who want to share and exchange information about teaching opportunities. If
you would like to get involved, email Orla on the address above.
The officers of the AEEE are
Chair:
Susanne
Vogelius
Hovedgaden 379
2640 Hedehusene
Copenhagen
Denmark
Email: svogelius@hotmail.com
General
Secretary:
Ernst
Bizer
Gerhart-Hauptmann-Str.1
D-41516 Grevenbroich
Germany
email: bbz.bizer@t-online.de
Treasurer:
Dominic
McQuillan
Holmpatrick
Skerries
Co. Dublin
Ireland
email: mcquildg@gofree.indigo.ie
We
would like to be able to report on national events and trends. Please would
all members of the AEEE send news to the newsletter editor:
Nancy
Wall
101, Allington Road
Newick
East Sussex, BN8 4NH, UK
email: enwall@aol.com
A cura di Doris Valente