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APPELLO PER IL NUOVO LICEO
ECONOMICO E SOCIALE

 

In merito alla costituzione di un’Opzione Liceale Economico-Sociale prevista dal Regolamento sui nuovi licei, approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri lo scorso 12 giugno, i sottoscritti docenti esprimono la loro soddisfazione perché finalmente l’economia, il diritto e le altre scienze sociali trovano il ruolo che meritano all’interno dell’istruzione liceale.

E’ infatti estremamente significativo che un Liceo venga finalmente dedicato allo studio di questo grappolo di discipline con un carattere culturale generale e non, come avvenuto finora, esclusivamente tecnico-professionale. Le scienze sociali moderne, l’economia, il diritto, l’antropologia, l’economia aziendale, la sociologia, la psicologia, l’econometria, le scienze ambientali e geografiche sono in grado di offrire imprescindibili strumenti di conoscenza, interpretazione ed orientamento ai giovani all’interno della società contemporanea. E’ quindi molto opportuno che esse possano essere studiate nei licei e, in prospettiva, divenire componente essenziale del bagaglio culturale di ogni giovane.

Desideriamo però notare che il previsto piano degli studi, mentre vede un buon numero di ore settimanali dedicato alle scienze sociali “strictu sensu”, al contrario riserva un numero modesto di ore dedicato al diritto ed all’economia (per l’esattezza due ore settimanali). Si propone quindi che nel loro insieme queste aree disciplinari si vedano assegnato un adeguato e tra di loro equilibrato monte orario così da rendere proficuo e concretamente possibile il dialogo transdisciplinare e, al tempo stesso, far percepire agli studenti la reale novità del nuovo liceo, anche in vista del loro successivo inserimento universitario.

I sottoscritti docenti chiedono quindi agli organismi a cui compete la definizione del Regolamento di prendere in considerazione questa proposta, convinti che essa possa rafforzare l’identità del nuovo liceo, dichiarandosi al tempo stesso disponibili a collaborare sul piano scientifico e culturale al successo del nuovo Liceo Economico-Sociale.

 

Comitato promotore: Carlo Aime, Luisa Broli, Maurizio Canauz, Enrico Castrovilli, Silvia de Castro, Bruno De Masi, Riccarda Dell’Oro, Flora Giangrande, Cristina Grazioli, Patrizia Maccari, Pier Leo Masciarelli, Donatella Mealli, Aurelio Nanni, Annamaria Randazzo, Chiara Sequi, Anna Maria Simonelli, Elide Sorrenti, Doris Valente, Oliviero Talamo, Giuseppe Tramontana, Sergio Zangirolami

 

Le sottoscrizioni pervenute

 

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Il Consiglio dei Ministri approva in prima lettura
il regolamento sui licei.
Si aprono le porte per l’economia e le altre scienze sociali nei licei, ma molta strada resta ancora da fare

L’Opzione Economico-Sociale nel Liceo delle Scienze Umane, contenuta dal Regolamento approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri il 12 giugno scorso, è una realtà che si avvicina molto all’ipotesi su cui ha lavorato a lungo l’AEEE-Italia. Si tratta di un risultato notevole, frutto del lavoro e dell’attenzione di enti, organi di informazione, docenti universitari, molto ha fatto anche la nostra associazione in collaborazione con l’Ansas della Lombardia. Si è riusciti a tessere un buon contatto con gli uffici del Ministero responsabili dei nuovi licei. E’ interessante anche la presenza di Diritto e Economia nel Liceo Scientifico Tecnologico, la facoltà di inserire Diritto ed Economia con la quota dell’autonomia del 20-30% in tutti i licei e quella stimolante del Clil in lingua straniera per le discipline economiche e giuridiche.

Restano però punti negativi che nel medio periodo possono indebolire il progetto e renderlo poco appetibile all’utenza. Il punto fondamentale di debolezza è quello relativo al quadro orario, che vede al momento la presenza di un ridotto numero di ore settimanali per Diritto ed Economia. E’ evidente che il monte ore e la declinazione delle discipline devono vedere uno spazio orario superiore ed un’organicità culturale coerente con la denominazione di Liceo Economico e Sociale. Altrimenti il nuovo liceo si fonderebbe sulla semplice giustapposizione di discipline con discipline, spezzettate e prive nel loro insieme di identità. Al contrario occorre che il nuovo Liceo Economico e sociale possa essere solidamente costituito sui due assi: quelli delle discipline economiche, giuridiche ed aziendali e quello delle scienze sociali tra di loro innervate. Entrambi questi assi dovranno poi sapersi collegare alle aree culturali e scientifiche generali.

L’AEEE-Italia intende mobilitarsi nelle prossime settimane e nei prossimi mesi per rafforzare l’identità economica e sociale del nuovo liceo, per delinearne i contenuti e le metodologie delle discipline, per contribuire all’utilizzo nelle discipline giuridiche e economiche della quota dell’autonomia scolastica nei licei, per sviluppare pratiche CLIL nelle discipline economiche giuridiche.

L’ipotesi del Liceo Economico e Sociale va nella direzione che numerosi organi di informazione, enti, associazioni hanno auspicato: nel mondo della comunicazione (Corriere della Sera, Osservatorio Giovani-Impresa, Il quotidiano in classe, Il Sole 24 Ore), enti bancari istituzionali (Bankitalia), enti bancari (Intesa Sanpaolo, Patti Chiari), assicurativi (Ania), di numerosi docenti universitari, delle associazioni professionali dei promotori finanziari (Anasf), e dei consulenti finanziari indipendenti (Nafop), dai tanti progetti didattici poggiati sull’economia, la cultura e le simulazioni d’impresa, sulla conoscenza del diritto e della Costituzione.

L’AEEE-Italia si farà carico di sviluppare questi progetti e contatti, costituendo con il supporto dell’Ansas della Lombardia un punto di iniziativa per l’effettivo decollo della cultura economica nei licei.

 

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Nota dell’Associazione Europea per l’Educazione economica AEEE-Italia sulla presenza dell’economia e delle scienze sociali nella scuola italiana

  1. In relazione all’avvio dei nuovi sei Licei e al riordino degli Istituti tecnici e professionali, previsti per l’anno scolastico 2010/2011, può e deve aprirsi una fase di riflessione nel merito dei principi e delle impostazioni disciplinari e curricolari richieste da questo processo. Il ridisegno in Italia del sistema scolastico secondario
    superiore potrà essere adatto ai tempi e durare nel tempo se sarà basato su di un’architettura ben meditata.

  2. L’Associazione Europea per l’Educazione Economica AEEE-Italia, la principale associazione italiana di docenti di economia politica, economia aziendale e di diritto, intende con questa nota esprimere alcune proprie riflessioni sugli aspetti relativi alle discipline che formano oggetto delle propria attività associativa. Queste osservazioni prendono le mosse dal contesto economico, sociale e politico sia interno al nostro paese che internazionale. Se la situazione è densa di incognite, a maggior ragione essa impone una dotazione di competenze particolarmente solide, tali da garantire la capacità di ciascuna persona di effettuare le scelte fondamentali per costruire i propri percorsi di vita e di lavoro.

  3. Le discipline su cui si esercita l’attività dell’AEEE-Italia costituiscono il grappolo delle scienze sociali moderne, si fondano sulla più forte di esse, l’economia, comprendono economia politica, economia aziendale, diritto, oltre ad altre scienze sia sociali (come sociologia, geografia economica ed altre) che quantitative (statistica, econometria, metodi quantitativi ed altre). Questo grappolo di discipline può dare un contributo significativo alla definizione delle competenze comuni di cittadinanza. Vale la pena ricordare a questo proposito che la Raccomandazione del Parlamento europeo del dicembre del 2006, comprende tra le competenze chiave per l’apprendimento permanente, quelle “sociali e civiche” e quelle dello “spirito di iniziativa e imprenditorialità”. Nella loro descrizione numerosi sono i riferimenti alla comprensione della dimensione socioeconomica, agli aspetti dello sviluppo socioeconomico e alla necessità di una conoscenza generale del funzionamento dell’economia. A sua volta in Italia il Decreto Ministeriale del 22 agosto 2007, relativo agli adempimenti dell’obbligo di istruzione, ed i documenti ad esso allegati definiscono la presenza dell’asse storico-sociale e declinano tra le competenze quelle di “riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio”.

  4. In numerosi paesi europei ed extra-europei queste considerazioni hanno da tempo determinato la presenza dell’economia e delle altre scienze sociali all’interno dei sistemi scolastici nazionali, non solo negli indirizzi tecnici-professionali ma anche in quelli generalisti-liceali. E’ proprio l’inserimento della cultura economica nei licei, come accade in quelli francesi ed inglesi, la loro maggiore diffusione in corso in quelli spagnoli e tedeschi, l’educazione alla cittadinanza che prende corpo in tutto il continente europeo, che fanno capire quanto questo grappolo di discipline stia a cuore alle popolazioni ed alle loro istituzioni, allo scopo di favorire concezioni e pratiche di cittadinanza attiva e responsabile. I licei e le scuole non terminali fondate sull’economia sono diffuse e popolari, al loro interno i giovani europei riescono a porre domande e a cercare risposte su questioni attuali che gli altri licei, fondati su differenti assi culturali, non sono in grado di offrire.

  5. Questo grappolo di discipline ha avuto una vita piuttosto difficile nell’ultimo decennio nella scuola italiana. Il tentativo della riforma Moratti (decreto legislativo n. 226 del 2005) di un nuovo liceo economico aveva generato un ibrido mal riuscito in cui convivevano e si scontravano cultura generale e cultura tecnico - professionale. La sua successiva abrogazione durante il ministero Fioroni, avvenuta con l’art. 13 della legge 2
    aprile 2007, non ha visto riaprirsi ma semmai chiudersi l’ipotesi di una cultura economica in grado di avere un ruolo significativo nei licei italiani. Un velo di silenzio è sceso sul possibile ruolo dell’economia e delle altre scienze sociali nel quadro disciplinare dei licei italiani.

  6. L’AEEE-Italia vuole contribuire a sollevare questo velo di silenzio. Si segnala a questo proposito il contributo che l’Associazione ha dato al recente libro “Cultura economica nei licei” pubblicato da Franco Angeli nella collana dell’ex-IRRE Lombardia (ora Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica della
    Lombardia). Si sottolinea l’avvio di significative iniziative da parte delle più importanti  istituzioni bancarie e finanziarie italiane, tra le quali la Banca d’Italia, l’Osservatorio Giovani-Editori, gruppi bancari quali Intesa Sanpaolo, gruppi assicurativi e alcuni tra i principali quotidiani italiani, tra i quali Il Corriere della Sera ed Il
    Sole 24 Ore, l’attenzione dedicata da un Focus del Corriere della Sera nello scorso luglio all’economia e alla finanza nei licei. Questi enti hanno messo nelle loro agende la creazione di spazi per la cultura finanziaria ed economica nei licei e in tutte le scuole italiane, per ricreare un clima di fiducia tra i cittadini e le istituzioni finanziarie e per iniziare a colmare l’asimmetria tra la carente cultura economica dei cittadini e dei giovani da una parte e quella degli operatori del settore dall’altra. Clima di fiducia che è una delle componenti indispensabili per fronteggiare l’attuale crisi economica. L’Associazione cercherà di contribuire alla diffusione e al successo di tutte le iniziative locali o nazionali che si muoveranno in questa direzione.

  7. Tra gli operatori scolastici dei bienni liceali di indirizzi sperimentali dove l’economia e i diritto hanno trovato parziale accoglienza, sussistono diffuse preoccupazioni sulla minore presenza di questa area di discipline in base alle bozze di regolamenti in corso di discussione a livello ministeriale. Nella Relazione illustrativa allo “Schema di Regolamento recante norme concernenti il riordino dei licei” si afferma che gli elementi di diritto ed economia (discipline individuate come obbligatorie a scelta) sono discipline “pur importanti ai fini della personalizzazione, ma non sono state ritenute decisive e irrinunciabili”. Su questo punto l'AEEE-Italia esprime un suo diverso convincimento: l'economia, il diritto, le altre scienze sociali costituiscono competenze basilari per la moderna cultura di cittadinanza. L’articolo 1 della legge n.169/2008 ha aperto nei licei anche la strada all’insegnamento di “Cittadinanza e costituzione”, al tempo stesso ponendo una serie di interrogativi non risolti. In particolare non viene sciolto il nodo di quale modello curricolare adottare, tra quelli presenti nelle scuole europee, così come recensiti da Eurydice. Vale a dire se essa sia una “materia separata obbligatoria od opzionale” quindi dotata di curricolo, orario e valutazione, oppure una “educazione integrata in una o più materie come la storia e la geografia” o ancora “una tematica educativa trasversale in modo che i principi di educazione alla cittadinanza responsabile siano presenti in tutte le materie del curriculum”. Ma anche quando questo nodo sarà sciolto perché limitare la presenza alle tematiche della Costituzione? Se la scienza delle regole (il diritto) può dare un senso profondo al contenuto dello studio, non è altrettanto vero che ancor meglio si potrebbe fare, qualora la scienza delle regole fosse affiancata in tutti i bienni dalla scienza delle scelte, l’economia? Del resto non è esattamente quanto afferma il Documento ministeriale d’indirizzo per la sperimentazione dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” del 4 marzo scorso, quando esso prevede tra le situazioni di compito inerenti ad “Alterità e relazione” quella di “individuare come i nuclei portanti della
    cultura economica intervengono a qualificare le politiche economiche nazionali ed internazionali”?

  8. I ragionamenti proposti non implicano una valutazione positiva o negativa complessiva sul riordino in corso. Essi si limitano a sottolineare una questione, del resto per l’AEEE-Italia decisiva. Tutti i ragionamenti e le migliori pratiche europee sopra citate portano alle medesime conclusioni. L’economia e le altre scienze sociali fanno parte per loro natura della dotazione irrinunciabile delle competenze di cittadinanza. Non a caso la terza indagine internazionale ICCS (International Civic and Citizenship Education Study) in fase di avvio nel marzo 2009, ad opera della IEA (International Association for the Evaluation of Educational Achievement), intende proprio “identificare ed esaminare, all’interno di una dimensione comparativa i modi in cui i giovani vengono preparati per svolgere in modo attivo il proprio ruolo di cittadini in società democratiche”. Il convincimento dell’Associazione è il medesimo. L’insieme di queste scienze genera un forte spazio conoscitivo ed operativo. Fecondo può essere il dialogo che l’economia scienza duttile, aperta e flessibile, al tempo stesso logica, teorica, storica, quantitativa, valoriale ed operativa e quindi pienamente umana, può intessere con le discipline classiche, scientifiche e matematiche. Da ciò discende che l’economia e le altre scienze sociali possono e debbono finalmente trovare uno spazio significativo nella filiera liceale e che debbono essere collocate nelle competenze comuni di tutti gli studenti.

  9. Sulla base di queste considerazioni, l’Associazione sottopone ai decisori delle politiche scolastiche ed al mondo della scuola una serie di proposte. Essa spera che tali proposte possano essere prese in attenta considerazione, mentre al tempo stesso si dichiara disponibile a realizzare momenti di discussione ai più diversi livelli con gli interlocutori che lo desidereranno. In primo luogo l’AEEE-Italia chiede se nell’attuale piano orario del Liceo delle Scienze umane non sia possibile creare una curvatura che possa accogliere l’economia e le altre scienze sociali come discipline caratterizzanti di questo nuovo liceo, sulla falsariga dell’apprezzato modello francese del Liceo generalista ES (Economico e Sociale). Essa propone in secondo luogo che il diritto e l’economia siano presenti nei bienni dei diversi licei non solo come materie opzionali, ma come materie dell’educazione di base di tutti i giovani italiani. Ritiene infine che le quote di variabilità dei curricoli e la quota regionale dei piani di studio personalizzati definita dalle varie leggi regionali possono anch’essi costituire utili occasioni tramite le quali dare all’economia e alle altre scienze sociali lo spazio che meritano nei licei e nella scuola italiana.

Il Direttivo dell’Associazione Europea per l’Educazione Economica AEEE-Italia

Milano, marzo 2009

scarica il documento

 

 

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L’economia trova finalmente uno spazio nei licei italiani!

 

 

Nelle bozze di regolamento del Ministero si individua infatti un’Opzione Economico – Sociale all’interno del Liceo delle Scienze Umane. Si tratta di un notevole risultato, frutto del lavoro di molti enti, organi di informazione, università e dell’AEEE-Italia, che su questo risultato hanno puntato da tempo. Le ore previste di economia e diritto sono in numero forse insufficiente, le bozze sono al vaglio di una consultazione che si spera confermi e rafforzi questo importante risultato.

 

Regolamento licei 01 06 09

 

Allegati

 

 

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Appello al Ministro Gelmini



Gent. Ministro,

il sistema dei Licei che dovrebbe prendere il via a partire dall’anno scolastico 2010-2011, confermando una scelta del precedente governo Prodi, abolisce il Liceo economico (che invece era previsto dalla riforma Moratti) e ripristina gli Istituti Tecnici Commerciali che dovrebbero costituire insieme agli Istituti Professionali statali e regionali e agli Istituti per la formazione tecnica superiore, i Poli Tecnico Professionali.

Tale provvedimento ci lascia sgomenti e amareggiati.
Infatti, se da un lato condividiamo pienamente la scelta di mantenere, pur opportunamente riformati, gli Istituti Tecnici Commerciali, la cui validità è testimoniata dalla facilità con cui i giovani che seguono questo percorso formativo si inseriscono nel mondo del lavoro, occupando posti di responsabilità, dall’altro non si capisce perché tale indirizzo debba essere considerato alternativo al Liceo economico, che dopo essere stato introdotto in via sperimentale all’inizio degli anni Novanta con la riforma Brocca, si è guadagnato l’interesse di numerose famiglie e ha contribuito alla formazione di un vasto numero di studenti.

Proprio la diversità dello sbocco dà chiara evidenza della differenza che contraddistingue i due percorsi: il primo orientato prevalentamente alla formazione professionale, come testimonia l’elevato numero di ore di Economia aziendale, il secondo ad una formazione di carattere più generale in vista di una successiva scelta universiataria, come mostra il potenziamento dell’area storico- letteraria e lo studio della filosofia.
Il risultato è che il sistema dei licei è ora fortemente sbilanciato verso la formazione umanistica. Dei sei rimasti infatti ben cinque (classico, linguistico, delle scienze umane, artistico e musicale) ricadono in tale area, mentre la cultura scientifica, già carente nel nostro paese, è affidata al solo Liceo scientifico (che peraltro è il più richiesto da studenti e famiglie).

Vogliamo sperare che tale scelta non discenda dalla convinzione che insegnamenti come il Diritto o l’Economia, nelle loro diverse sfaccettature, manchino di una valenza formativa. E’ del tutto evidente infatti l’importanza che tali insegnamenti svolgono nella formazione della persona e del cittadino, tanto da giustificare gli appelli e le richieste da più parti sollevate in questi mesi per inserirle nel curricolo di tutti i Licei. E non accade così negli altri paesi europei, dove i Licei delle Scienze sociali trovano ampio riconoscimento e raccolgono un numero considerevole di iscrizioni, come in Francia, dove il Liceo economico sociale raccoglie il 28% degli iscritti a questo ordine di scuola.

I nostri giovani sono pienamente consapevoli della necessità di appropriarsi di strumenti che li mettano in grado di capire la crescente complessità della società in cui vivono e per questo studiano con passione e interesse il Diritto e l’Economia. D’altronde Economia e Giurisprudenza sono tra le facoltà che oggi raccolgono più iscritti e offrono buoni sbocchi professionali. Pare miope la scelta di abolire proprio il percorso liceale propedeutico a queste facoltà.



Appello promosso da docenti dell’ITC Abba Ballini di Brescia, ITC Cavour di Vercelli, dell’ISIS Redi-Caselli di Montepulciano, dell’ITC Bordoni di Pavia.


Per sottoscrivere l’appello inviare una e-mail con


OGGETTO: SOTTOSCRIVO APPELLO
indicando il proprio nome, la scuola di appartenenza, le discipline insegnate
o altro ruolo ricoperto ( tecnico, genitore, altro)
Indirizzare a fermac@tin.it 
 

elenco firmatari

 

 

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Pareri dello scorso 22 luglio del CNPI

 

Relazione alla VII Commissione della Camera
relativa agli Schemi di regolamento per i licei, gli istituti tecnici
e gli istituti professionali

 

 

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 IMPRESA IN AZIONE 

 CREATIVITA' E SPIRITO IMPRENDITORIALE UNDER 19 

 by JUNIOR  ACHIEVEMENT
 giovani menti al lavoro

 

Il giorno  6 maggio 2009, presso l'Istituto Maria Consolatrice di Milano,  si è svolto un incontro  per presentare  alle scuole superiori le attività  e le proposte didattiche di Junior Achievement per l'anno scolastico 2009/10.

La dottoressa Milena Pellegatta, responsabile del programma “Impresa in azione” ha presentato l'associazione, il programma e le attività svolte negli anni precedenti. 

Junior Achievement  è la prima associazione non profit in Italia, che promuove  l'educazione economica nella scuola fin dal 2002 con il sostegno ed il coinvolgimento di un gruppo di imprese leader, che considerano la formazione economica dei giovani un investimento in  risorse umane ad alta valenza sociale. 

 Le aree di socializzazione economica, che vengono sperimentate in corsi, laboratori, eventi e competizioni per studenti dai 6 ai 19+ anni con la collaborazione di docenti, formatori ed aziende, riguardano:

  • Educazione finanziaria
  • Imprenditorialità e innovazione
  • Orientamento, life e business skill, mercato del lavoro
  • Ambiente, salute, etica,cittadinanza e responsabilità sociale

Le scuole e gli insegnanti, che aderiscono gratuitamente alle proposte di JA, ricevono i materiali didattici per ogni classe, possono usufruire della presenza di un esperto d'azienda,  un manager o un imprenditore volontario di una delle aziende partner dell'Associazione. I docenti e gli esperti d'azienda, prima di iniziare il lavoro didattico, partecipano gratuitamente ad un corso di introduzione e formazione organizzato da Junior Achievement Italia, riconosciuto ed accreditato dal Ministero dell'Istruzione.

L'investimento complessivo dal 2002 fino ad oggi è stato di 1.200.000 euro, che ha coinvolto più di 300 grandi imprese con oltre 800 “esperti di azienda”, 1.300 docenti di 700 scuole italiane e 65.000 studenti.

Il riconoscimento e l'apprezzamento per l'impegno e l'attività svolta dall'Associazione sono stati espressi da Emma Marcegaglia , Presidente di Confindustria e da Ian Figel, Commissario Europeo per l'Istruzione. 

IL PROGETTO “IMPRESA IN AZIONE”

E' un percorso didattico pensato per gli studenti delle classi quarte degli Istituti Superiori.

Gli obiettivi didattici sono rivolti a:

  • offrire strumenti pratici agli studenti per comprendere le loro caratteristiche ed attitudini personali in vista delle prossime scelte formative e professionali
  • far acquisire loro, attraverso un'esperienza di impegno imprenditoriale, capacità e competenze  spendibili nella futura attività lavorativa 

Il progetto si ispira alle otto “Competenze Chiave lungo l'arco della vita”identificate dal Consiglio d'Europa.

Secondo le politiche europee l'imprenditorialità riguarda la capacità di una persona di tradurre le idee in azione; la competenza  necessaria è quella di saper progettare, pianificare e gestire processi  innovativi che comportano anche l'assunzione di rischi. 

Gli studenti progettano un'idea di business, la realizzano e la presentano al pubblico. In pratica  svolgono, anche se su piccola scala, un'attività economica reale, fabbricando e vendendo prodotti o servizi reali. Apprendono così strumenti e modelli organizzativi impiegati nelle moderne realtà aziendali. Questo tipo di formazione facilita nei ragazzi la scoperta delle  proprie attitudini, la creatività, lo spirito innovativo, la capacità di lavorare in gruppo e di risolvere problemi come pure quella di utilizzare le moderne tecnologie. Inoltre queste attività consentono il raccordo tra scuola, mondo del lavoro e territorio e la riflessione sulla responsabilità sociale dell'impresa. 

L'impatto di questo progetto all'interno delle singole scuole comporta in primo luogo  quell'importante innovazione nella didattica che è il learning by doing: gestire un'impresa è un'attività che si “impara facendo”attraverso esperienze di apprendimento di competenze relazionali ed organizzative, quali la capacità di lavorare in gruppo, di comunicare in modo efficace, di osservare e di ascoltare , di gestire  tempo,  spazio ed attività, di risolvere problemi e assumere atteggiamenti flessibili e responsabili.

Il progetto prevede anche incontri on-line e la partecipazione a fiere e competizioni nazionali ed internazionali, che permette agli studenti di promuovere le loro attività e di confrontarsi tra pari ed essere valutati da giurie qualificate di esperti. 

La seconda innovazione è il mutamento o ,più precisamente, l'arricchimento del ruolo del docente,   che viene a svolgere funzioni di coordinamento, supporto al processo, monitoraggio in itinere, tenuta e rafforzamento del gruppo classe.

Al  docente coordinatore si affianca l'esperto di azienda con compiti relativi all'informazione sulle procedure di gestione dell'impresa, all'attenzione ai soggetti esterni(clienti, fornitori e gruppi di interesse delle comunità locali), all'aiuto nella gestione dello stress di fronte a situazioni impreviste, al feedback delle operazioni effettuate e all'orientamento verso una visione globale dei fenomeni economici.  

L'altra innovazione riguarda gli “studenti- imprenditori”che vengono a ricoprire i diversi ruoli manageriali di un'azienda moderna. La classe diviene un vero e proprio team di lavoro con un obiettivo comune. Ognuno ha modo di comprendere le proprie responsabilità e di compiere le  azioni necessarie alle finalità e al successo dell'organizzazione. In questo contesto gli studenti non solo acquisiscono quelle competenze di cui si è detto, ma hanno anche  modo di testare pragmaticamente i propri interessi ed i propri talenti in un ambiente, che pur sperimentale, è sempre un ambiente di lavoro organizzato nelle diverse managerialità.

Le attività che delineano il programma didattico si articolano in una serie di 6 steps, ciascuno dei quali indica le operazioni necessarie ad ideare,impostare, realizzare, presentare l'idea al mercato e continuare la fase di produzione e vendita, e, da ultimo, ma non meno importante riflettere sulla propria crescita individuale e di gruppo. 

L'INCONTRO 

Dopo la presentazione della Dottoressa Pellegatta hanno raccontato la loro esperienza di imprenditori  studenti ed ex studenti dell'ITC Maria Consolatrice, che, oltre alla soddisfazione di aver “prodotto” cose o servizi utili, hanno acquisito sicurezza e  fiducia nelle proprie capacità e nel proprio futuro. 

La testimonianza successiva di quattro docenti impegnati  nell'iniziativa è stata molto utile anche ai fini del successivo dibattito. 

Il Prof. Giovanni Campagnoli, del Liceo Don Bosco di Borgomanero (No), ha illustrato un percorso di educazione economica informale in un Liceo illustrando in modo molto esaustivo l'arco delle competenze acquisite non solo dagli studenti ma anche dai docenti impegnati nell'esperienza. 

Il Prof. Armando Persico, dell'Istituto Imberg di Bergamo, ha gestito una collaborazione imprenditoriale attraverso un'attività di joint -venture tra la sua classe ed una norvegese; il valore aggiunto di questa esperienza sono stati  la conoscenza e l'utilizzo di normative e pratiche internazionali,  il confronto e l'accordo sulla scelta tra diverse modalità operative con l'uso della lingua inglese. 

Il Prof. Pietro Gamba, docente dell'Istituto Pesenti di Bergamo, ha fornito un esempio fortemente significativo di come si possano attivare sinergie tra discipline relative all'elettronica e alla meccanica finalizzate ad un prodotto innovativo con la collaborazione delle aziende del settore. 

La Prof.ssa Matilde Calì dell'Istituto Lunardi di Brescia è stato coordinatrice di un progetto che ha comportato la collaborazione tra un'istituzione pubblica come l'INPS e gli studenti con la finalità rivolta ad esplorare pratiche e sistemi per la sicurezza sul lavoro. 

Ne è seguito un dibattito con i docenti presenti. A parte l'apprezzamento espresso da tutti gli interventi, le obiezioni sollevate hanno riguardato i problemi relativi all'organizzazione oraria della scuola ed al coinvolgimento di altri insegnanti  dal momento che questi processi non possono essere eseguiti individualmente, e, da ultimo, di fronte alla obiettiva complessità dei compiti che il progetto richiede  anche il timore di non avere le competenze necessarie.

In merito a queste perplessità vorrei fare qualche osservazione:  la scuola dovrebbe essere pensata dai docenti  come  organizzazione.

Il funzionamento di ogni  organizzazione, sia essa un'impresa o un'istituzione,  dipende da elementi relazionali, quali cultura, identificazione, conflittualità, altruismo,che ne caratterizzano l'identità  ed in cui coesistono pratiche routinarie e pratiche innovative.

I processi di innovazione sono considerati dalle teorie dell'organizzazione attività di problem solving, che richiedono capacità di apprendere  e di individuare le conoscenze atte a risolvere i problemi.

La dinamica della scuola,  letta in questa chiave,  offre occasioni di crescita personale per il docente  con l'acquisizione di competenze e ruoli nuovi. Nel contempo,  crea  modelli di buone pratiche nel rapporto insegnamento/apprendimento con l'apertura della scuola al territorio e al mondo dell'economia favorita dal progetto JA. In un tempo più lungo vi poi è la possibilità dell'effetto stimolo per cui il processo innovativo  può essere accolto da altri e gradualmente diventare a sua volta routinario. Poi ci saranno probabilmente altri problemi che susciteranno bisogni di altre innovazioni. La scuola avrà fatto comunque un salto di qualità e sarà in grado di recepire le nuove istanze della società. 

Osservazioni conclusive 

Come partecipante alla giuria, che doveva giudicare le migliori innovazioni presentate dagli studenti provenienti da  scuole di varie parti d'Italia durante la manifestazione di BIZ factory  a Milano nel giugno dell'anno scorso, ne ho ricavato un'impressione estremamente positiva.

L'atteggiamento dei ragazzi  nella presentazione  al pubblico dei loro prodotti,  in veste di venditori sotto i portici della Rinascente,  era garbato nei modi, ma molto sicuro e determinato nell'illustrare con entusiasmo le novità delle loro offerte ed i vantaggi per l'acquirente. Inoltre, nei colloqui con i membri della giuria  hanno saputo argomentare alle obiezioni poste su alcuni punti del loro lavoro in modo puntuale e pertinente, giustificando le scelte effettuate durante le diverse fasi operative del progetto con l'attenzione ed il rispetto dei vincoli presenti in ogni scelta. Da ultimo, ma non meno importante  la capacità di alcuni gruppi di comunicare le loro esperienze anche in forme di  drammatizzazione  incisive,spiritose  e divertenti.

Un apprezzamento doveroso  per il lavoro determinante dei docenti che hanno gestito i processi e per l'organizzazione perfetta della Dott.ssa Pellegatta e del suo staff. 

Milano maggio 2009                                                              Elide Sorrenti,
                                                                              Presidente onorario di AEEE-Italia

Iscrizione

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Cittadinanza e Costituzione

 

“Cittadinanza e Costituzione” è il nuovo insegnamento introdotto nelle scuole di ogni ordine e grado con la legge n.169 del 30.10.2008.

L’introduzione, con legge 30.10.2008 n. 169, dell’insegnamento Cittadinanza e Costituzione offre l’occasione per una messa a punto del fondamentale rapporto che lega la scuola alla Costituzione, sia dal punto di vista della sua
legittimazione, sia dal punto di vista del compito educativo ad essa affidato. Le scuole sono chiamate in proposito a concorrere, anzitutto con la riflessione, con l’approfondimento dei problemi e con la sperimentazione, a questa messa a punto, in vista di un più maturo assetto ordinamentale della materia.

 

Presentazione Cittadinanza e Costituzione - Ministro

Presentazione commissioni CNP

Documento d'indirizzo Cittadinanza e Costituzione

 

Parere del CNP sul “Progetto nazionale di sperimentazione ex art. 11 del DPR n. 275/1999 relativo
all’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione”

 

Nota dell'AEEE-Italia
sull'Insegnamento di  Cittadinanza e Costituzione

 

È opinione condivisa tra i docenti di discipline giuridiche ed economiche, di cui AEEE-Italia, la principale associazione di docenti delle classi di concorso A019 e A017, intende farsi portavoce, che non sia più rinviabile una soluzione positiva alla necessità che a tutti gli studenti italiani venga garantita l’opportunità di fruire, nella scuola pubblica, della cultura giuridica ed economica.

Ben venga dunque l’attivazione, in tutti gli ordini di scuola, dell’insegnamento denominato Cittadinanza e Costituzione, come previsto dall’art. 1 della legge n. 169 del 30 ottobre 2008 di conversione del D.L. 137 del 1° settembre 2008.

Molteplici sono le motivazioni che hanno indotto il legislatore, pur nell’irrituale forma del decreto legge, a ribadire, per l’ennesima volta nell’ormai decennale storia repubblicana, la centralità dei temi legati alla composita area della formazione del cittadino. Formazione che può essere favorita solo da una consapevole conoscenza degli assetti sociali ed economici nonché dell’organizzazione politica dello Stato e dell’Unione europea.

Se dunque va salutato positivamente il ritorno di questa ora di educazione civica nella scuola secondaria di primo grado e nella primaria, cionondimeno ne vanno evidenziate incongruenze e contraddizioni che, a parere di AEEE Italia, persistono anche dopo l’emanazione del Documento di indirizzo del Ministero del 4 marzo 2009, in particolare relativamente alla scuola secondaria di secondo grado.

Innanzitutto colpisce la totale assenza di riferimenti proprio all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, ben presenti ormai da anni nei profili curricolari di quasi tutti gli ordini di scuola secondaria di secondo grado, anche a carattere liceale, ad eccezione dei licei classici e scientifici nei quali non è attivato un indirizzo Brocca.

Assenza oltremodo sorprendente se solo si considera il significato delle due parole scelte a designare il nuovo insegnamento: cittadinanza e costituzione appunto, il cui nucleo semantico è innanzitutto e precipuamente giuridico.

In buona sostanza si vuole sottolineare come il quadro di riferimento odierno sia molto diverso da quello del 1958, anno, come ricordato dal Documento di indirizzo, del primo intervento legislativo in questa direzione e anno assunto, dallo stesso Documento, come punto di partenza di un excursus, spesso accidentato, di quella “materia” che sarà identificata anche dal senso comune come Educazione civica. Ancora, quadro molto diverso perché se allora era logico affidare tale insegnamento al docente di storia, oggi la decisione appare meno pacifica, in ragione del fatto che, nel frattempo, l’insegnamento di Diritto ed Economia, uscito dalla marginalizzazione cui lo aveva condannato la riforma Gentile, ha conquistato una dignità che lo pone al livello delle altre discipline di area comune, divenendo in anni recenti punto di riferimento di uno degli assi culturali, quello storico-sociale, in cui si declina il nuovo biennio dell’obbligo.

Ulteriore elemento di profondo mutamento è rappresentato dal ruolo giocato oggi dall’integrazione europea, la cui intima comprensione non può prescindere da una solida cultura giuridica ed economica.

D’altra parte è lo stesso Documento di indirizzo a sottolineare «la complessità e la delicatezza delle dimensioni» cui afferiscono le nostre discipline che si riferiscono a norme e principi che sono «[…] per loro natura, suscettibili di scadimento in improduttivi dibattiti […], se non condotti con autorevolezza e competenza».

Si potrà obiettare che Cittadinanza e Costituzione, oltre ad avere inevitabilmente una vocazione trasversale se non transdisciplinare, è in realtà una sorta di contenitore di dimensioni anche molto diverse tra loro, alcune delle quali non immediatamente riconducibili all’area giuridico-economica.

Se ciò è vero, forse, è questo uno dei motivi che hanno determinato, sino a oggi, la mancata indicazione delle classi di concorso cui assegnare l’insegnamento in oggetto; fatto questo che determina incertezza all’interno delle scuole, chiamate a ridefinire nei prossimi mesi il proprio Piano dell’offerta formativa.

Altri rilievi che possono essere mossi ai provvedimenti varati attengono da un lato alla mancata previsione di un monte ore specificamente dedicato alla materia in oggetto, come invece risultava dalla prima stesura del ddl del 1 agosto 2008. Come osservato dal CNPI, nel parere del 17 novembre 2008, ciò comporta inevitabilmente la riduzione del tempo dedicato ai contenuti della materia nel cui ambito è assegnato l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione. D’altro canto emerge una discutibile sovrapposizione fra ambiti valutativi di tipo disciplinare e ambiti relativi al comportamento degli alunni. Con riferimento a quest’ultimo aspetto, la lettera del punto 3 del Documento di indirizzo parrebbe autorizzare una lettura secondo la quale l’insegnamento di questa disciplina sarebbe funzionalmente connesso, a parere di AEEE Italia in misura eccessivamente prescrittiva, alla valutazione del comportamento degli alunni, a sua volta oggetto di modificazione legislativa a opera della stessa legge 169 dianzi richiamata.  

In conclusione, AEEE Italia ritiene che per estendere in maniera efficace anche agli ordini e gradi di scuola nei quali è tuttora assente una dimensione di educazione alla cittadinanza attiva e democratica, sia necessario, oltre alla valorizzazione delle buone pratiche, già numerose, fare affidamento, anche in funzione di formatori dei colleghi dei differenti gradi di scuola, sull’esperienza e la competenza dei tanti docenti di discipline giuridiche ed economiche che hanno operato sul campo negli ultimi due decenni. Docenti che, grazie alla loro competenza professionale e anche in assenza di indicazioni a carattere nazionale, hanno fatto dell’educazione alla cittadinanza critica, consapevole e responsabile uno dei loro obiettivi principali per la formazione culturale ed etica del cittadino-studente.

 

Sitografia correlata (a cura di Luisa Broli)
http://www.associazionedeicostituzionalisti.it/materialix/dossier/pugiotto.html
http://www.progettocostituzione.net/
http://www.centrodirittiumani.unipd.it/a_scuola/default.asp?menu=scuola
http://www.italia-liberazione.it/it/dossiercostituzione.php
http://www.unimondo.org/

http://www.unimondo.org/
http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1
http://www.omicronweb.it/
http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/49
http://www.pubblica.istruzione.it/mpi/pubblicazioni/2008/costituzione_multilingue.shtml

Suggerimenti di lettura (a cura di Luisa Broli)

Per chi ama la filosofia del diritto e il diritto costituzionale:
G. ZAGREBELSKY, La legge e la sua giustizia, Il Mulino, 2008

Per chi vuole strumenti agile su cittadinanza e buona economia:
L. BECCHETTI, M.DI SISTO, A. ZORATTI, Il voto nel portafoglio. Cambiare consumo e risparmio per cambiare l’economia, Il margine, 2007
L. BRUNI, La ferita dell’altro. Economia e relazioni umane, Il margine 2007

Per chi vuole testi semplici scritti da un bravo costituzionalista:
V.ONIDA, La Costituzione ieri e oggi, il Mulino 2008
V: ONIDA, La Costituzione, Il Mulino 2007

Per chi vuole una lettura filosofica dei giovani di oggi:
U. GALIMBERTI, L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani, Feltrinelli 2007

Per chi vuole una antologia di testi ‘classici’ sulla democrazia (Aristofane , Cicerone, Montesquieu , Bobbio, Arendt, etc. )
G. ZAGREBELSKY, Imparare democrazia, Einuadi 2007

Per chi vuole un dialogo sulla Costituzione:
G. AMBROSINI, La Costituzione spiegata a mia figlia, Einuadi 2004

Per i fans dell’ex pool mani Pulite
G. COLOMBO, Sulle regole, Feltrinelli 2008

Per chi crede che sia possibile/auspicabile l’educazione emotiva
M DI PIETRO, M. DACOMO, Giochi e attività sulle emozioni. Nuovi materiali per l'educazione razionale-emotiva. Con gadget, Erickson 2007
 

 

 

Bando di Concorso Cittadinanza e Costituzione

 

La legge 169 del 30-10-2008 prevede l’istituzione di una disciplina denominata Cittadinanza e Costituzione, individuata nelle aree storico-geografica e storicosociale, e il Documento d’indirizzo del 4.03.2009, trasmesso alle Scuole di ogni ordine e grado, fissa lo scenario di azione per la sperimentazione dell’ insegnamento di Cittadinanza e Costituzione per l’anno scolastico 2009-2010. In attuazione di quanto indicato, il Ministero dell’ Istruzione, Università e Ricerca, in collaborazione con l’ANSAS, realizza interventi finalizzati a promuovere progetti di sperimentazione e innovazione organizzativa e didattica. Tali progetti, proposti dalle scuole di ogni ordine e grado nell’esercizio e nella
valorizzazione dell’autonomia scolastica, sono finalizzati a coniugare l’acquisizione di conoscenze, relative ai temi della Cittadinanza e Costituzione, con esperienze significative di cittadinanza attiva, per promuovere negli studenti competenze specifiche trasversali che, attraverso il pensiero critico e autonomo e l’azione diretta, possano sostenere la formazione di un cittadino competente, solidale e consapevole. Le buone pratiche prodotte costituiranno un circuito nazionale, quale proposta di modelli trasferibili a sostegno dell’ innovazione.

 

Bando cittadinanza e costituzione

Allegato 1

Allegato 2

Allegato 3

Allegato 4

 

Il bando di concorso su cittadinanza e costituzione:
la proposta dell’Aeee-Italia

La legge 169 del 30-10-2008 prevede l’istituzione di una disciplina denominata Cittadinanza e Costituzione, individuata nelle aree storico-geografica e storico-sociale, e il Documento d’indirizzo del 4.03.2009, trasmesso alle Scuole di ogni ordine e grado, fissa lo scenario di azione per la sperimentazione dell’ insegnamento di Cittadinanza e Costituzione per l’anno scolastico 2009-2010. In attuazione di quanto indicato, il Ministero dell’ Istruzione, Università e Ricerca, in collaborazione con l’ANSAS, realizza interventi finalizzati a promuovere progetti di sperimentazione e innovazione organizzativa e didattica. Tali progetti, proposti dalle scuole di ogni ordine e grado nell’esercizio e nella valorizzazione dell’autonomia scolastica, sono finalizzati a coniugare l’acquisizione di conoscenze, relative ai temi della Cittadinanza e Costituzione, con esperienze significative di cittadinanza attiva, per promuovere negli studenti competenze specifiche trasversali che, attraverso il pensiero critico e autonomo e l’azione diretta, possano sostenere la formazione di un cittadino competente, solidale e consapevole. Le buone pratiche prodotte costituiranno un circuito nazionale, quale proposta di modelli trasferibili a sostegno dell’ innovazione

Il Bando di concorso relativo a Cittadinanza e Costituzione pubblicato dall’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica offre un’opportunità interessante. Singole scuole di ogni ordine e grado o scuole capofila di reti interistituzionali (composte da Enti, Università, Associazioni, Agenzie) possono presentare progetti di promozione della cittadinanza attiva dei propri studenti.

L’AEEE-Italia invita i docenti a definire progetti mirati a rendere gli allievi consapevolmente partecipi di pratiche di cittadinanza attiva, che li avvicinino a una concezione del diritto inteso come insieme di regole che da una parte offrono opportunità e dall’altra necessitano consapevole adesione all’insieme dei diritti/doveri di cittadinanza. I progetti possono avere forza se prendono le mosse dalla percezione dei diritti e dei doveri che i giovani incontrano e incontreranno in modo sempre più penetrante nel corso della vita.

La famiglia, la partecipazione all’istituzione scolastica, i social network della cittadinanza globale, il volontariato, l’esercizio e la tutela dei diritti della personalità a fronte delle insidie e delle occasioni della società moderna, la circolazione stradale, la stipulazione dei contratti, i primi lavori giovanili, la gestione dei propri risparmi, la successione ereditaria, la criminalità minorile, gli illeciti civili commessi dai minorenni, lo svolgimento dei processi civili e penali, la partecipazione a attività di volontariato in Italia o nel mondo, le libertà religiose, sono solo spunti dove le regole e i principi della Cittadinanza e della Costituzione sono basilari per la realizzazione di progetti didattici.

La ricerca e l’interpretazione delle fonti, la simulazione di casi e situazioni giuridiche, l’utilizzo dei social network, la ricerca di informazioni on-line, i rapporti con enti ed istituzioni, costituiscono metodi irrinunciabili della pratica didattica, dove la gestione in prima persona delle regole porta i giovani studenti ad acquisire competenze ricche e fondate.

L’AEEE-Italia suggerisce questi idee e questi metodi alle scuole. L’AEEE-Italia, che è soggetto qualificato da parte del Ministero per la formazione del personale scolastico, è disponibile a collaborare alla redazione dei progetti e a partecipare alle reti interistituzionali.

Per la presentazione del Bando si rinvia ai documenti contenuti nel sito: http://www.indire.it/cittadinanzaecostituzione che prevedono l’acceso all’area riservata dell’ANSAS. Il finanziamento previsto è di 5.000 € per i progetti presentati da singole scuole e di 15.000€ per i progetti interistituzionali. Il progetto va presentato dalla singola scuola o dalla scuola capofila, entro le ore 16.00 del 22 giugno 2009. I progetti andranno attuati nell’anno scolastico 2009/2010.

I soggetti interessati possono contattare l’AEEE-Italia all’indirizzo info@aeeeitalia.it

 

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Corriere Economia

articolo del Vice-Direttore Dario Di Vico su
 

“Scuola ed economia dialogo tra sordi”

 

 

 

 

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Bozze di Documenti del Ministero della Pubblica Istruzione

 

 

Schema di piano programmatico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze

Riordino degli Istituti Tecnici e disposizioni particolari per gli Istituti Professionali

 

Istituti Tecnici profili per gli indirizzi

 

Pecup Istituti Tecnici

 

 

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Novità della Finanziaria per il 2008

 

Detrazioni per aggiornamento e formazione degli insegnanti


Per il 2008 ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado, anche non di ruolo con incarico annuale, spetta una detrazione del 19% delle spese documentate sostenute ed effettivamente rimaste a carico per l'aggiornamento e la formazione. L'importo massimo di spesa detraibile è di 500 euro, conseguentemente la detrazione massima è di 95 euro
 

art. 207  legge finanziaria 2008

 

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Sono stati pubblicati grazie ad un finanziamento della Compagnia di San Paolo di Torino gli Atti della XIII^ Conferenza dell’AEEE 

INCERTEZZA E RISCHIO

Il ruolo dell’educazione economica

Unione Europea e contesto globale 

svoltasi presso l’Università Bocconi a Milano dal 30 agosto al 3 settembre del 2000.

Il Volume, di circa 250 pagine, è diviso in tre parti: 

1.     L’incertezza e il rischio nella teoria e nelle pratiche sociali

2.     Le rappresentazioni sociali nella didattica

3.     Progetti didattici europei sull’incertezza e il rischio. 

I venti interventi contenuti negli Atti spaziano da aspetti teorici, a riflessioni sociologiche, ad esperienze manageriali, alla metodologia delle rappresentazioni sociali, a risultati di ricerche svolte tra studenti europei, a progetti didattici italiani ed europei.

Essi offrono una vasta gamma di impostazioni ben strutturate sulla problematica oggi fortemente significativa in campo economico dell’Incertezza e del Rischio.

Nel complesso il libro fornisce una panoramica ricca di spunti e di suggestioni di quali sono le impostazioni didattiche prevalenti nei principali paesi dell’Unione Europea e di come innovare principi e metodi dell’insegnamento. 

Il Volume grazie al finanziamento della Compagnia di San Paolo viene distribuito gratuitamente a quanti (insegnanti, formatori, docenti universitari, studenti, operatori scolastici) sono interessati alla tematica dell’Incertezza e del Rischio. 

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News sulla scuola

 

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