Associazione Europea per
l'Educazione Economica |
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APPELLO PER IL NUOVO LICEO
In merito alla costituzione di un’Opzione Liceale Economico-Sociale prevista dal Regolamento sui nuovi licei, approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri lo scorso 12 giugno, i sottoscritti docenti esprimono la loro soddisfazione perché finalmente l’economia, il diritto e le altre scienze sociali trovano il ruolo che meritano all’interno dell’istruzione liceale. E’ infatti estremamente significativo che un Liceo venga finalmente dedicato allo studio di questo grappolo di discipline con un carattere culturale generale e non, come avvenuto finora, esclusivamente tecnico-professionale. Le scienze sociali moderne, l’economia, il diritto, l’antropologia, l’economia aziendale, la sociologia, la psicologia, l’econometria, le scienze ambientali e geografiche sono in grado di offrire imprescindibili strumenti di conoscenza, interpretazione ed orientamento ai giovani all’interno della società contemporanea. E’ quindi molto opportuno che esse possano essere studiate nei licei e, in prospettiva, divenire componente essenziale del bagaglio culturale di ogni giovane. Desideriamo però notare che il previsto piano degli studi, mentre vede un buon numero di ore settimanali dedicato alle scienze sociali “strictu sensu”, al contrario riserva un numero modesto di ore dedicato al diritto ed all’economia (per l’esattezza due ore settimanali). Si propone quindi che nel loro insieme queste aree disciplinari si vedano assegnato un adeguato e tra di loro equilibrato monte orario così da rendere proficuo e concretamente possibile il dialogo transdisciplinare e, al tempo stesso, far percepire agli studenti la reale novità del nuovo liceo, anche in vista del loro successivo inserimento universitario. I sottoscritti docenti chiedono quindi agli organismi a cui compete la definizione del Regolamento di prendere in considerazione questa proposta, convinti che essa possa rafforzare l’identità del nuovo liceo, dichiarandosi al tempo stesso disponibili a collaborare sul piano scientifico e culturale al successo del nuovo Liceo Economico-Sociale.
Comitato promotore: Carlo Aime, Luisa Broli, Maurizio Canauz, Enrico Castrovilli, Silvia de Castro, Bruno De Masi, Riccarda Dell’Oro, Flora Giangrande, Cristina Grazioli, Patrizia Maccari, Pier Leo Masciarelli, Donatella Mealli, Aurelio Nanni, Annamaria Randazzo, Chiara Sequi, Anna Maria Simonelli, Elide Sorrenti, Doris Valente, Oliviero Talamo, Giuseppe Tramontana, Sergio Zangirolami
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Il Consiglio dei Ministri approva in prima lettura L’Opzione Economico-Sociale nel Liceo delle Scienze Umane, contenuta dal Regolamento approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri il 12 giugno scorso, è una realtà che si avvicina molto all’ipotesi su cui ha lavorato a lungo l’AEEE-Italia. Si tratta di un risultato notevole, frutto del lavoro e dell’attenzione di enti, organi di informazione, docenti universitari, molto ha fatto anche la nostra associazione in collaborazione con l’Ansas della Lombardia. Si è riusciti a tessere un buon contatto con gli uffici del Ministero responsabili dei nuovi licei. E’ interessante anche la presenza di Diritto e Economia nel Liceo Scientifico Tecnologico, la facoltà di inserire Diritto ed Economia con la quota dell’autonomia del 20-30% in tutti i licei e quella stimolante del Clil in lingua straniera per le discipline economiche e giuridiche. Restano però punti negativi che nel medio periodo possono indebolire il progetto e renderlo poco appetibile all’utenza. Il punto fondamentale di debolezza è quello relativo al quadro orario, che vede al momento la presenza di un ridotto numero di ore settimanali per Diritto ed Economia. E’ evidente che il monte ore e la declinazione delle discipline devono vedere uno spazio orario superiore ed un’organicità culturale coerente con la denominazione di Liceo Economico e Sociale. Altrimenti il nuovo liceo si fonderebbe sulla semplice giustapposizione di discipline con discipline, spezzettate e prive nel loro insieme di identità. Al contrario occorre che il nuovo Liceo Economico e sociale possa essere solidamente costituito sui due assi: quelli delle discipline economiche, giuridiche ed aziendali e quello delle scienze sociali tra di loro innervate. Entrambi questi assi dovranno poi sapersi collegare alle aree culturali e scientifiche generali. L’AEEE-Italia intende mobilitarsi nelle prossime settimane e nei prossimi mesi per rafforzare l’identità economica e sociale del nuovo liceo, per delinearne i contenuti e le metodologie delle discipline, per contribuire all’utilizzo nelle discipline giuridiche e economiche della quota dell’autonomia scolastica nei licei, per sviluppare pratiche CLIL nelle discipline economiche giuridiche. L’ipotesi del Liceo Economico e Sociale va nella direzione che numerosi organi di informazione, enti, associazioni hanno auspicato: nel mondo della comunicazione (Corriere della Sera, Osservatorio Giovani-Impresa, Il quotidiano in classe, Il Sole 24 Ore), enti bancari istituzionali (Bankitalia), enti bancari (Intesa Sanpaolo, Patti Chiari), assicurativi (Ania), di numerosi docenti universitari, delle associazioni professionali dei promotori finanziari (Anasf), e dei consulenti finanziari indipendenti (Nafop), dai tanti progetti didattici poggiati sull’economia, la cultura e le simulazioni d’impresa, sulla conoscenza del diritto e della Costituzione. L’AEEE-Italia si farà carico di sviluppare questi progetti e contatti, costituendo con il supporto dell’Ansas della Lombardia un punto di iniziativa per l’effettivo decollo della cultura economica nei licei.
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Nota dell’Associazione Europea per l’Educazione economica AEEE-Italia sulla presenza dell’economia e delle scienze sociali nella scuola italiana
Il Direttivo dell’Associazione Europea per l’Educazione Economica AEEE-Italia Milano, marzo 2009
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L’economia trova finalmente uno spazio nei licei italiani!
Nelle bozze di regolamento del Ministero si
individua infatti un’Opzione Economico – Sociale all’interno del Liceo delle
Scienze Umane. Si tratta di un notevole risultato, frutto del lavoro di
molti enti, organi di informazione, università e dell’AEEE-Italia, che su
questo risultato hanno puntato da tempo. Le ore previste di economia e
diritto sono in numero forse insufficiente, le bozze sono al vaglio di una
consultazione che si spera confermi e rafforzi questo importante risultato.
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Pareri dello scorso 22 luglio del CNPI
Relazione alla VII Commissione della Camera
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CREATIVITA' E SPIRITO IMPRENDITORIALE UNDER 19
by
JUNIOR
ACHIEVEMENT
Il giorno 6 maggio 2009, presso l'Istituto Maria Consolatrice di Milano, si è svolto un incontro per presentare alle scuole superiori le attività e le proposte didattiche di Junior Achievement per l'anno scolastico 2009/10. La dottoressa Milena Pellegatta, responsabile del programma “Impresa in azione” ha presentato l'associazione, il programma e le attività svolte negli anni precedenti. Junior Achievement è la prima associazione non profit in Italia, che promuove l'educazione economica nella scuola fin dal 2002 con il sostegno ed il coinvolgimento di un gruppo di imprese leader, che considerano la formazione economica dei giovani un investimento in risorse umane ad alta valenza sociale. Le aree di socializzazione economica, che vengono sperimentate in corsi, laboratori, eventi e competizioni per studenti dai 6 ai 19+ anni con la collaborazione di docenti, formatori ed aziende, riguardano:
Le scuole e gli insegnanti, che aderiscono gratuitamente alle proposte di JA, ricevono i materiali didattici per ogni classe, possono usufruire della presenza di un esperto d'azienda, un manager o un imprenditore volontario di una delle aziende partner dell'Associazione. I docenti e gli esperti d'azienda, prima di iniziare il lavoro didattico, partecipano gratuitamente ad un corso di introduzione e formazione organizzato da Junior Achievement Italia, riconosciuto ed accreditato dal Ministero dell'Istruzione. L'investimento complessivo dal 2002 fino ad oggi è stato di 1.200.000 euro, che ha coinvolto più di 300 grandi imprese con oltre 800 “esperti di azienda”, 1.300 docenti di 700 scuole italiane e 65.000 studenti. Il riconoscimento e l'apprezzamento per l'impegno e l'attività svolta dall'Associazione sono stati espressi da Emma Marcegaglia , Presidente di Confindustria e da Ian Figel, Commissario Europeo per l'Istruzione. IL PROGETTO “IMPRESA IN AZIONE” E' un percorso didattico pensato per gli studenti delle classi quarte degli Istituti Superiori. Gli obiettivi didattici sono rivolti a:
Il progetto si ispira alle otto “Competenze Chiave lungo l'arco della vita”identificate dal Consiglio d'Europa. Secondo le politiche europee l'imprenditorialità riguarda la capacità di una persona di tradurre le idee in azione; la competenza necessaria è quella di saper progettare, pianificare e gestire processi innovativi che comportano anche l'assunzione di rischi. Gli studenti progettano un'idea di business, la realizzano e la presentano al pubblico. In pratica svolgono, anche se su piccola scala, un'attività economica reale, fabbricando e vendendo prodotti o servizi reali. Apprendono così strumenti e modelli organizzativi impiegati nelle moderne realtà aziendali. Questo tipo di formazione facilita nei ragazzi la scoperta delle proprie attitudini, la creatività, lo spirito innovativo, la capacità di lavorare in gruppo e di risolvere problemi come pure quella di utilizzare le moderne tecnologie. Inoltre queste attività consentono il raccordo tra scuola, mondo del lavoro e territorio e la riflessione sulla responsabilità sociale dell'impresa. L'impatto di questo progetto all'interno delle singole scuole comporta in primo luogo quell'importante innovazione nella didattica che è il learning by doing: gestire un'impresa è un'attività che si “impara facendo”attraverso esperienze di apprendimento di competenze relazionali ed organizzative, quali la capacità di lavorare in gruppo, di comunicare in modo efficace, di osservare e di ascoltare , di gestire tempo, spazio ed attività, di risolvere problemi e assumere atteggiamenti flessibili e responsabili. Il progetto prevede anche incontri on-line e la partecipazione a fiere e competizioni nazionali ed internazionali, che permette agli studenti di promuovere le loro attività e di confrontarsi tra pari ed essere valutati da giurie qualificate di esperti. La seconda innovazione è il mutamento o ,più precisamente, l'arricchimento del ruolo del docente, che viene a svolgere funzioni di coordinamento, supporto al processo, monitoraggio in itinere, tenuta e rafforzamento del gruppo classe. Al docente coordinatore si affianca l'esperto di azienda con compiti relativi all'informazione sulle procedure di gestione dell'impresa, all'attenzione ai soggetti esterni(clienti, fornitori e gruppi di interesse delle comunità locali), all'aiuto nella gestione dello stress di fronte a situazioni impreviste, al feedback delle operazioni effettuate e all'orientamento verso una visione globale dei fenomeni economici. L'altra innovazione riguarda gli “studenti- imprenditori”che vengono a ricoprire i diversi ruoli manageriali di un'azienda moderna. La classe diviene un vero e proprio team di lavoro con un obiettivo comune. Ognuno ha modo di comprendere le proprie responsabilità e di compiere le azioni necessarie alle finalità e al successo dell'organizzazione. In questo contesto gli studenti non solo acquisiscono quelle competenze di cui si è detto, ma hanno anche modo di testare pragmaticamente i propri interessi ed i propri talenti in un ambiente, che pur sperimentale, è sempre un ambiente di lavoro organizzato nelle diverse managerialità. Le attività che delineano il programma didattico si articolano in una serie di 6 steps, ciascuno dei quali indica le operazioni necessarie ad ideare,impostare, realizzare, presentare l'idea al mercato e continuare la fase di produzione e vendita, e, da ultimo, ma non meno importante riflettere sulla propria crescita individuale e di gruppo. L'INCONTRO Dopo la presentazione della Dottoressa Pellegatta hanno raccontato la loro esperienza di imprenditori studenti ed ex studenti dell'ITC Maria Consolatrice, che, oltre alla soddisfazione di aver “prodotto” cose o servizi utili, hanno acquisito sicurezza e fiducia nelle proprie capacità e nel proprio futuro. La testimonianza successiva di quattro docenti impegnati nell'iniziativa è stata molto utile anche ai fini del successivo dibattito. Il Prof. Giovanni Campagnoli, del Liceo Don Bosco di Borgomanero (No), ha illustrato un percorso di educazione economica informale in un Liceo illustrando in modo molto esaustivo l'arco delle competenze acquisite non solo dagli studenti ma anche dai docenti impegnati nell'esperienza. Il Prof. Armando Persico, dell'Istituto Imberg di Bergamo, ha gestito una collaborazione imprenditoriale attraverso un'attività di joint -venture tra la sua classe ed una norvegese; il valore aggiunto di questa esperienza sono stati la conoscenza e l'utilizzo di normative e pratiche internazionali, il confronto e l'accordo sulla scelta tra diverse modalità operative con l'uso della lingua inglese. Il Prof. Pietro Gamba, docente dell'Istituto Pesenti di Bergamo, ha fornito un esempio fortemente significativo di come si possano attivare sinergie tra discipline relative all'elettronica e alla meccanica finalizzate ad un prodotto innovativo con la collaborazione delle aziende del settore. La Prof.ssa Matilde Calì dell'Istituto Lunardi di Brescia è stato coordinatrice di un progetto che ha comportato la collaborazione tra un'istituzione pubblica come l'INPS e gli studenti con la finalità rivolta ad esplorare pratiche e sistemi per la sicurezza sul lavoro. Ne è seguito un dibattito con i docenti presenti. A parte l'apprezzamento espresso da tutti gli interventi, le obiezioni sollevate hanno riguardato i problemi relativi all'organizzazione oraria della scuola ed al coinvolgimento di altri insegnanti dal momento che questi processi non possono essere eseguiti individualmente, e, da ultimo, di fronte alla obiettiva complessità dei compiti che il progetto richiede anche il timore di non avere le competenze necessarie. In merito a queste perplessità vorrei fare qualche osservazione: la scuola dovrebbe essere pensata dai docenti come organizzazione. Il funzionamento di ogni organizzazione, sia essa un'impresa o un'istituzione, dipende da elementi relazionali, quali cultura, identificazione, conflittualità, altruismo,che ne caratterizzano l'identità ed in cui coesistono pratiche routinarie e pratiche innovative. I processi di innovazione sono considerati dalle teorie dell'organizzazione attività di problem solving, che richiedono capacità di apprendere e di individuare le conoscenze atte a risolvere i problemi. La dinamica della scuola, letta in questa chiave, offre occasioni di crescita personale per il docente con l'acquisizione di competenze e ruoli nuovi. Nel contempo, crea modelli di buone pratiche nel rapporto insegnamento/apprendimento con l'apertura della scuola al territorio e al mondo dell'economia favorita dal progetto JA. In un tempo più lungo vi poi è la possibilità dell'effetto stimolo per cui il processo innovativo può essere accolto da altri e gradualmente diventare a sua volta routinario. Poi ci saranno probabilmente altri problemi che susciteranno bisogni di altre innovazioni. La scuola avrà fatto comunque un salto di qualità e sarà in grado di recepire le nuove istanze della società. Osservazioni conclusive Come partecipante alla giuria, che doveva giudicare le migliori innovazioni presentate dagli studenti provenienti da scuole di varie parti d'Italia durante la manifestazione di BIZ factory a Milano nel giugno dell'anno scorso, ne ho ricavato un'impressione estremamente positiva. L'atteggiamento dei ragazzi nella presentazione al pubblico dei loro prodotti, in veste di venditori sotto i portici della Rinascente, era garbato nei modi, ma molto sicuro e determinato nell'illustrare con entusiasmo le novità delle loro offerte ed i vantaggi per l'acquirente. Inoltre, nei colloqui con i membri della giuria hanno saputo argomentare alle obiezioni poste su alcuni punti del loro lavoro in modo puntuale e pertinente, giustificando le scelte effettuate durante le diverse fasi operative del progetto con l'attenzione ed il rispetto dei vincoli presenti in ogni scelta. Da ultimo, ma non meno importante la capacità di alcuni gruppi di comunicare le loro esperienze anche in forme di drammatizzazione incisive,spiritose e divertenti. Un apprezzamento doveroso per il lavoro determinante dei docenti che hanno gestito i processi e per l'organizzazione perfetta della Dott.ssa Pellegatta e del suo staff. Milano maggio
2009
Elide Sorrenti, ___________________________________________________________________________________________________
“Cittadinanza e Costituzione” è il nuovo insegnamento introdotto nelle scuole di ogni ordine e grado con la legge n.169 del 30.10.2008.
L’introduzione, con legge 30.10.2008 n. 169, dell’insegnamento Cittadinanza e
Costituzione offre l’occasione per una messa a punto del fondamentale
rapporto che lega la scuola alla Costituzione, sia dal punto di vista della
sua
Presentazione
Cittadinanza e Costituzione - Ministro
Nota dell'AEEE-Italia
È opinione condivisa tra i docenti di discipline giuridiche ed economiche, di cui AEEE-Italia, la principale associazione di docenti delle classi di concorso A019 e A017, intende farsi portavoce, che non sia più rinviabile una soluzione positiva alla necessità che a tutti gli studenti italiani venga garantita l’opportunità di fruire, nella scuola pubblica, della cultura giuridica ed economica. Ben venga dunque l’attivazione, in tutti gli ordini di scuola, dell’insegnamento denominato Cittadinanza e Costituzione, come previsto dall’art. 1 della legge n. 169 del 30 ottobre 2008 di conversione del D.L. 137 del 1° settembre 2008. Molteplici sono le motivazioni che hanno indotto il legislatore, pur nell’irrituale forma del decreto legge, a ribadire, per l’ennesima volta nell’ormai decennale storia repubblicana, la centralità dei temi legati alla composita area della formazione del cittadino. Formazione che può essere favorita solo da una consapevole conoscenza degli assetti sociali ed economici nonché dell’organizzazione politica dello Stato e dell’Unione europea. Se dunque va salutato positivamente il ritorno di questa ora di educazione civica nella scuola secondaria di primo grado e nella primaria, cionondimeno ne vanno evidenziate incongruenze e contraddizioni che, a parere di AEEE Italia, persistono anche dopo l’emanazione del Documento di indirizzo del Ministero del 4 marzo 2009, in particolare relativamente alla scuola secondaria di secondo grado. Innanzitutto colpisce la totale assenza di riferimenti proprio all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, ben presenti ormai da anni nei profili curricolari di quasi tutti gli ordini di scuola secondaria di secondo grado, anche a carattere liceale, ad eccezione dei licei classici e scientifici nei quali non è attivato un indirizzo Brocca. Assenza oltremodo sorprendente se solo si considera il significato delle due parole scelte a designare il nuovo insegnamento: cittadinanza e costituzione appunto, il cui nucleo semantico è innanzitutto e precipuamente giuridico. In buona sostanza si vuole sottolineare come il quadro di riferimento odierno sia molto diverso da quello del 1958, anno, come ricordato dal Documento di indirizzo, del primo intervento legislativo in questa direzione e anno assunto, dallo stesso Documento, come punto di partenza di un excursus, spesso accidentato, di quella “materia” che sarà identificata anche dal senso comune come Educazione civica. Ancora, quadro molto diverso perché se allora era logico affidare tale insegnamento al docente di storia, oggi la decisione appare meno pacifica, in ragione del fatto che, nel frattempo, l’insegnamento di Diritto ed Economia, uscito dalla marginalizzazione cui lo aveva condannato la riforma Gentile, ha conquistato una dignità che lo pone al livello delle altre discipline di area comune, divenendo in anni recenti punto di riferimento di uno degli assi culturali, quello storico-sociale, in cui si declina il nuovo biennio dell’obbligo. Ulteriore elemento di profondo mutamento è rappresentato dal ruolo giocato oggi dall’integrazione europea, la cui intima comprensione non può prescindere da una solida cultura giuridica ed economica. D’altra parte è lo stesso Documento di indirizzo a sottolineare «la complessità e la delicatezza delle dimensioni» cui afferiscono le nostre discipline che si riferiscono a norme e principi che sono «[…] per loro natura, suscettibili di scadimento in improduttivi dibattiti […], se non condotti con autorevolezza e competenza». Si potrà obiettare che Cittadinanza e Costituzione, oltre ad avere inevitabilmente una vocazione trasversale se non transdisciplinare, è in realtà una sorta di contenitore di dimensioni anche molto diverse tra loro, alcune delle quali non immediatamente riconducibili all’area giuridico-economica. Se ciò è vero, forse, è questo uno dei motivi che hanno determinato, sino a oggi, la mancata indicazione delle classi di concorso cui assegnare l’insegnamento in oggetto; fatto questo che determina incertezza all’interno delle scuole, chiamate a ridefinire nei prossimi mesi il proprio Piano dell’offerta formativa. Altri rilievi che possono essere mossi ai provvedimenti varati attengono da un lato alla mancata previsione di un monte ore specificamente dedicato alla materia in oggetto, come invece risultava dalla prima stesura del ddl del 1 agosto 2008. Come osservato dal CNPI, nel parere del 17 novembre 2008, ciò comporta inevitabilmente la riduzione del tempo dedicato ai contenuti della materia nel cui ambito è assegnato l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione. D’altro canto emerge una discutibile sovrapposizione fra ambiti valutativi di tipo disciplinare e ambiti relativi al comportamento degli alunni. Con riferimento a quest’ultimo aspetto, la lettera del punto 3 del Documento di indirizzo parrebbe autorizzare una lettura secondo la quale l’insegnamento di questa disciplina sarebbe funzionalmente connesso, a parere di AEEE Italia in misura eccessivamente prescrittiva, alla valutazione del comportamento degli alunni, a sua volta oggetto di modificazione legislativa a opera della stessa legge 169 dianzi richiamata. In conclusione, AEEE Italia ritiene che per estendere in maniera efficace anche agli ordini e gradi di scuola nei quali è tuttora assente una dimensione di educazione alla cittadinanza attiva e democratica, sia necessario, oltre alla valorizzazione delle buone pratiche, già numerose, fare affidamento, anche in funzione di formatori dei colleghi dei differenti gradi di scuola, sull’esperienza e la competenza dei tanti docenti di discipline giuridiche ed economiche che hanno operato sul campo negli ultimi due decenni. Docenti che, grazie alla loro competenza professionale e anche in assenza di indicazioni a carattere nazionale, hanno fatto dell’educazione alla cittadinanza critica, consapevole e responsabile uno dei loro obiettivi principali per la formazione culturale ed etica del cittadino-studente.
Sitografia correlata (a cura di Luisa Broli)
http://www.unimondo.org/
Bando di Concorso Cittadinanza e Costituzione
La legge 169 del 30-10-2008 prevede l’istituzione di una disciplina denominata
Cittadinanza e Costituzione, individuata nelle aree storico-geografica e
storicosociale, e il Documento d’indirizzo del 4.03.2009, trasmesso alle
Scuole di ogni ordine e grado, fissa lo scenario di azione per la
sperimentazione dell’ insegnamento di Cittadinanza e Costituzione per l’anno
scolastico 2009-2010. In attuazione di quanto indicato, il Ministero dell’
Istruzione, Università e Ricerca, in collaborazione con l’ANSAS, realizza
interventi finalizzati a promuovere progetti di sperimentazione e
innovazione organizzativa e didattica. Tali progetti, proposti dalle scuole
di ogni ordine e grado nell’esercizio e nella
Bando cittadinanza e costituzione
Il bando di concorso su
cittadinanza e costituzione: La legge 169 del 30-10-2008 prevede l’istituzione di una disciplina denominata Cittadinanza e Costituzione, individuata nelle aree storico-geografica e storico-sociale, e il Documento d’indirizzo del 4.03.2009, trasmesso alle Scuole di ogni ordine e grado, fissa lo scenario di azione per la sperimentazione dell’ insegnamento di Cittadinanza e Costituzione per l’anno scolastico 2009-2010. In attuazione di quanto indicato, il Ministero dell’ Istruzione, Università e Ricerca, in collaborazione con l’ANSAS, realizza interventi finalizzati a promuovere progetti di sperimentazione e innovazione organizzativa e didattica. Tali progetti, proposti dalle scuole di ogni ordine e grado nell’esercizio e nella valorizzazione dell’autonomia scolastica, sono finalizzati a coniugare l’acquisizione di conoscenze, relative ai temi della Cittadinanza e Costituzione, con esperienze significative di cittadinanza attiva, per promuovere negli studenti competenze specifiche trasversali che, attraverso il pensiero critico e autonomo e l’azione diretta, possano sostenere la formazione di un cittadino competente, solidale e consapevole. Le buone pratiche prodotte costituiranno un circuito nazionale, quale proposta di modelli trasferibili a sostegno dell’ innovazione Il Bando di concorso relativo a Cittadinanza e Costituzione pubblicato dall’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica offre un’opportunità interessante. Singole scuole di ogni ordine e grado o scuole capofila di reti interistituzionali (composte da Enti, Università, Associazioni, Agenzie) possono presentare progetti di promozione della cittadinanza attiva dei propri studenti. L’AEEE-Italia invita i docenti a definire progetti mirati a rendere gli allievi consapevolmente partecipi di pratiche di cittadinanza attiva, che li avvicinino a una concezione del diritto inteso come insieme di regole che da una parte offrono opportunità e dall’altra necessitano consapevole adesione all’insieme dei diritti/doveri di cittadinanza. I progetti possono avere forza se prendono le mosse dalla percezione dei diritti e dei doveri che i giovani incontrano e incontreranno in modo sempre più penetrante nel corso della vita. La famiglia, la partecipazione all’istituzione scolastica, i social network della cittadinanza globale, il volontariato, l’esercizio e la tutela dei diritti della personalità a fronte delle insidie e delle occasioni della società moderna, la circolazione stradale, la stipulazione dei contratti, i primi lavori giovanili, la gestione dei propri risparmi, la successione ereditaria, la criminalità minorile, gli illeciti civili commessi dai minorenni, lo svolgimento dei processi civili e penali, la partecipazione a attività di volontariato in Italia o nel mondo, le libertà religiose, sono solo spunti dove le regole e i principi della Cittadinanza e della Costituzione sono basilari per la realizzazione di progetti didattici. La ricerca e l’interpretazione delle fonti, la simulazione di casi e situazioni giuridiche, l’utilizzo dei social network, la ricerca di informazioni on-line, i rapporti con enti ed istituzioni, costituiscono metodi irrinunciabili della pratica didattica, dove la gestione in prima persona delle regole porta i giovani studenti ad acquisire competenze ricche e fondate. L’AEEE-Italia suggerisce questi idee e questi metodi alle scuole. L’AEEE-Italia, che è soggetto qualificato da parte del Ministero per la formazione del personale scolastico, è disponibile a collaborare alla redazione dei progetti e a partecipare alle reti interistituzionali. Per la presentazione del Bando si rinvia ai documenti contenuti nel sito: http://www.indire.it/cittadinanzaecostituzione che prevedono l’acceso all’area riservata dell’ANSAS. Il finanziamento previsto è di 5.000 € per i progetti presentati da singole scuole e di 15.000€ per i progetti interistituzionali. Il progetto va presentato dalla singola scuola o dalla scuola capofila, entro le ore 16.00 del 22 giugno 2009. I progetti andranno attuati nell’anno scolastico 2009/2010. I soggetti interessati possono contattare l’AEEE-Italia all’indirizzo info@aeeeitalia.it
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articolo del
Vice-Direttore Dario Di Vico su “Scuola ed economia dialogo tra sordi”
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Bozze di Documenti del Ministero della Pubblica Istruzione
Riordino degli Istituti Tecnici e disposizioni particolari per gli Istituti Professionali
Istituti Tecnici profili per gli indirizzi
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Novità della Finanziaria per il 2008
Detrazioni per aggiornamento e formazione degli insegnanti
art. 207 legge finanziaria 2008
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Sono
stati pubblicati grazie ad un finanziamento della Compagnia di San Paolo di
Torino gli Atti della XIII^ Conferenza dell’AEEE
svoltasi presso l’Università Bocconi a Milano dal
30 agosto al 3 settembre del 2000. Il Volume, di circa 250 pagine, è diviso in tre
parti: 1.
L’incertezza e il rischio nella teoria e nelle pratiche sociali 2.
Le rappresentazioni sociali nella didattica 3.
Progetti didattici europei sull’incertezza e il rischio. I venti interventi contenuti negli Atti spaziano da aspetti teorici, a riflessioni sociologiche, ad esperienze manageriali, alla metodologia delle rappresentazioni sociali, a risultati di ricerche svolte tra studenti europei, a progetti didattici italiani ed europei. Essi offrono una vasta gamma di impostazioni ben strutturate sulla problematica oggi fortemente significativa in campo economico dell’Incertezza e del Rischio. Nel complesso il libro fornisce una panoramica ricca
di spunti e di suggestioni di quali sono le impostazioni didattiche prevalenti
nei principali paesi dell’Unione Europea e di come innovare principi e metodi
dell’insegnamento. Il Volume grazie al finanziamento della Compagnia di San
Paolo viene distribuito gratuitamente a quanti (insegnanti, formatori, docenti
universitari, studenti, operatori scolastici) sono interessati alla tematica
dell’Incertezza e del Rischio. ____________________________________________________________________________________________________
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